Italia – Finlandia, segna Kean “il predestinato”: è il primo marcatore nato negli anni 2000
Moise Kean, il destino di una settimana segnata nel bene e nel male dai “nuovi italiani” era di concludersi con un grande talento che ha compiuto 19 anni tre settimane fa, e che oggi, 23 marzo, ha esordito con un gol nella Nazionale che ha battuto la Finlandia per 2 a 0 (partita valida per la qualificazione agli europei). Kean è un piemontese, nato a Vercelli e cresciuto a Asti, dove si è trasferito bambino insieme ai genitori, immigrati dalla Costa d’Avorio.
Chi è Moise Kean
E piemontese è anche nel curriculum: Don Bosco, Asti, Torino e Juventus, con cui quest’anno ha giocato per la prima volta in A, per solo 98 minuti, ma lasciando il segno come in azzurro. E d’altronde con il colore della nazionale italiana Kean ha dimestichezza, da predestinato com’è, visto che quella maglia la indossa fin dai tempi della Under 15.
Una favola moderna? Non solo. Perché Kean è anche altro. Già 4 anni fa lo voleva il Manchester United, e i suoi interessi sono curati dal meno olimpico degli agenti, Mino Raiola, che già pressa la Juventus in vista del giugno 2020, quando scadrà il contratto di Moise Kean, che a quel punto forse sarà tra i campioni ventenni più appetiti sul mercato.
Più veloce di Gianni Rivera
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Il gol contro la Finlandia fa di Kean il secondo marcatore più giovane della storia della nazionale: il primo è Bruno Nicolè, anche lui un giocatore della Juventus, con cui ha militato dal 1957 al 1963. Con l’Italia Nicolè ha segnato solo i 2 gol d’esordio, a 18 anni. La speranza, o meglio la certezza, è che Kean ne farà molti di più. L’attaccante, in ogni caso, può già vantare un piccolo record: ha superato Rivera nella classifica dei marcatori più giovani.
Wikipedia/Bruno Nicolè
Le dichiarazioni di Kean nel post-partita
«Mi alleno con continuità e cerco di farmi trovare pronto. Il gol è stato una grandissima emozione» ha detto a RaiSport, rivelando – ma non era difficile immaginarlo – che la sua fonte di ispirazione è Cristiano Ronaldo. «È impossibile non imparare accanto a un campione così – dice Kean – ogni giorno guardo e imparo da lui». Quanto a Rivera: «Il fatto di averlo superato è un motivo in più per lavorare: ci sono ancora tanti record da battere e sono pronto a farlo».