Oggi è la giornata internazionale della lotta alla tubercolosi
«Ma non esiste più!» E no, invece esiste eccome. Oggi è la Giornata mondiale per la lotta alla tubercolosi, che è ancora tra le dieci principali cause di morte al mondo. Non solo: oltre ai problemi di accesso alle cure c’è la questione dello stigma e discriminazione che molte persone affette devono affrontare quotidianamente.
È per questo che Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute, Friends of the Global Fund Europe, Aidos – Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo e Bluestocking hanno realizzato il progetto Aids, Tubercolosi e Malaria: fatti e stereotipi, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tre grandi epidemie che ancora oggi uccidono milioni di persone nel mondo. Il video sulla Tbc viene diffuso anche dal circuito delle sale cinematografiche Anec e Fice.
I numeri dell'epidemia
Secondo le organizzazioni, ogni anno ci sono dieci milioni di casi di tubercolosi, e nel 2017 si sono registrati 1,6 milioni di morti nel mondo. La categoria più a rischio è quella dei bambini e delle bambine: sempre nel 2017 1 milione di minorenni ha contratto la Tbc, e 230mila sono i morti.
«Gli effetti indesiderati delle cure per la Tbc portano molti pazienti ad abbandonare il trattamento portando ad avere nel 2017 oltre mezzo milione di persone con resistenza ai farmaci antitubercolari», spiegano ancora le organizzazioni. «Una persona con una forma attiva e non trattata di Tbc può trasmettere la malattia ad altre 15 persone in un solo anno».
Secondo gli ultimi dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, muoiono ogni giorno a causa della tbc 4500 persone. Negli ultimi anni la percentuale di mortalità si è ridotta – grazie alle strategie messe in atto – del 42%. Ma c'è ancora tanta strada da fare.
Quello di porre fine all’epidemia di tubercolosi entro il 2030 è uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 sottoscritta dalle Nazioni Unite nel 2015. Tra gli strumenti di lotta alla tbc a livello internazionale c'è il Fondo Globale: da solo fornisce più del 65% dei finanziamenti internazionali. L'Italia è fra i suoi maggiori donatori e quest'anno è chiamata a rinnovare l'impegno nel Global Fund.