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Apple sfida Netflix, ma anche Google, PlayStation e Amazon. I dettagli sulla presentazione a Cupertino

25 Marzo 2019 - 22:24 Valerio Berra
Non solo Apple Tv+. Durante il suo evento l'azienda guidata da Tim Cook ha lanciato una serie di servizi che puntano a rivoluzionare molti mercati, dai videogiochi, ai pagamenti fino all'editoria

Streaming. La parola chiave per capire l’economia digitale del 2019 è questa. Sono passati meno di tre mesi dall’inizio del nuovo anno e i colossi della tecnologia hanno cominciato a sgomitare per assicurarsi un posto, o direttamente il trono, in questo settore. Sony ha lanciato Playstation Now, Google il servizio di gaming Stadia, Disney si prepara a svelare il suo progetto e ora Apple ha tolto ogni dubbio. In questa partita ci sarà anche lei.

Nell’Apple Park di Cupertino l’azienda guidata da Tim Cook ha presentato una serie di nuovi servizi, tutti dedicati allo streaming. L’evento è cominciato alle 18, ora italiana, e come da tradizione è stato organizzato nello Steve Jobs Theater. Si comincia con Apple News+, per leggere magazine e quotidiani da un edicola digitale, si prosegue con Apple Carde poi si arriva al piatto forte: Apple Tv+. Una piattaforma che raccoglie film e contenuti originali e lancia il guanto di sfida a Netflix. Da segnalare anche Apple Arcade, sempre streaming ma di videogiochi.

Apple Tv+, per presentarla sale sul palco Steven Spielberg

Nonostante l’interesse sollevato da tutti i servizi di Apple, la protagonista della presentazione è lei: Apple Tv+. Il confronto con Netflix è inevitabile. Anche qui parliamo di una piattaforma di streaming che offre film, documentari e serie tv. Anche qui si paga un abbonamento (non si sa ancora quanto) e si può vedere tutto quello che si vuole, circa.

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Apple Tv+ si prepara alla sfida con Netflix a colpi di contenuti

Uno degli obiettivi di Apple è quello di far convergere in un’unica piattaforma tutto il mondo della televisione, con la possibilità di collegarsi anche a canali a pagamento e scegliere di pagare solo per uno dei loro contenuti. Ovviamente il servizio sarà disponibile per tutto il parco Apple, ma (meno ovviamente) si potrà accedere anche da altre smart tv, come Samsung o Sony. Il lancio è previsto in autunno e sarà su scala planetaria: più di cento Paesi del mondo.

Oltre alla comodità di fruizione, per vincere sul mercato dello streaming bisogna puntare anche sui contenuti. Lo sa bene Netflix. Secondo Business Insider solo nel 2018 la piattaforma guidata da Reed Hastings ha speso 8 miliardi di dollari per produrre documentari,film e serie originali comeStranger Things.Apple comincia a prepararsi invitando sul palco della presentazione le star che firmeranno le prime produzioni. Steven Spielberg che si occuperà della serie Amazing Stories. Jennifer Aniston e Reese Witherspoon reciteranno in TheMorning Show, una serie ambientata nel mondo dei programmi tv del mattino. Nella squadra della Mela ci sarà anche Oprah Winfrey, la presentatrice più famosa negli Stati Uniti.

Apple News+, come cambia il mercato dell’editoria

Oltre 300 riviste, e anche qualche quotidiano. Tutto su Apple News+. Al costo di 9,99 dollari al mese sarà possibile consultare una selezione editoriale che comprende molte delle riviste più lette negli Stati Uniti. Per vedere l’omologo italiano bisognerà aspettare, al momento infatti il lancio in lingue diverse dall’inglese non è ancora stato previsto. Entro fine anno arriverà anche nel Regno Unito e in Australia.

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Apple News+ permette di leggere oltre 300 riviste pagando 9,99 dollari la mese. Per adesso è disponibile solo negli Stati Uniti

Non sarà solo una raccolta di pdf. Da Cupertino assicurano che le riviste saranno ottimizzate per il device da cui verranno lette. Copertine animate, scorrimento adattabile e articoli consigliati. Fra le riviste che hanno stretto accordi per assicurare i loro contenuti ci sono Vogue, National Geographic, People, The New Yorker e GQ. Anche due quotidiani partecipano al progetto: Los Angeles Times e The Wall Street Journal. Il New York Times non ha voluto essere della partita, esattamente come il Washington Post di Jeff Bezos, patron di Amazon.

Apple Card, la «carta più bella mai creata»

Bianca, con il logo della Mela e un chip. Solo il nome e il cognome del possessore. Apple non si lascia (quasi) mai sfuggire i dettagli del design. E così quando viene presentata Apple Card la prima cosa di cui si parla è la“bellezza”. Al di là dell’estetica, la carta nasce da un accordo con la banca Goldman Sachs, si appoggia sul circuito MasterCard e quindi potrà facilmente essere usata in molti negozi, fisici e online.

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Apple Card sfrutterà il circuito MasterCard

Oltre al design, Apple Card punta a un altro tema forte di Cupertino: la semplificazione. Niente firme o scadenze. La carta è direttamente collegata con iPhone e offrirà report puntuali sulle spese fatte. La nuova carta punta a potenziare il servizio Apple Pay che nel 2019 ha contato 10 milioni di transazioni in tutto il mondo. L’ultima nota riguarda lo sconto fisso. Con la funzione Daily Cash sarà possibile trattenere sempre il 2% dalla spesa fatta con la carta, 3% se si è dentro un Apple Store.

Apple Arcade, la lotta è contro Sony e Google

Dopo che Sony ha lanciato PlayStation Now e Google il suo Stadia, Apple non poteva farsi indietro: Apple Arcade arriverà per far crescere il numero di utenti che ogni giorno scaricano giochi dall’Apple Store. Mancano ancora i dettagli su costo e giorno di lancio, eppure l’idea è chiara. Anche qui streaming: si paga un fisso al mese e si può giocare a diversi titoli, alcuni dei quali sono stati creati apposta per essere giocati sui dispositivi Apple.

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Non è chiaro nè il prezzo nè la data di lanciao ma Apple Arcade si prepara ad arrivare nel mercato dei videogiochi con molti titoli originali

Fra i titoli presentanti anche l’ultimo lavoro di Hironobu Sakaguchi, il creatore di Final Fantasy. Si chiama Fantasian ed è un gioco che integra nelle sua creazione la computer grafica con la realtà. I personaggi si muovono dentro una serie di scenari reali. Mondi fantastici costruiti come se fossero diorami, fotografati e poi inseriti nei software per creare il videogioco.

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