Rami risponde a Salvini: «Se adesso lo ringraziano è merito mio. Mi fido di Di Maio»
Rami, il tredicenne di Crema che ha aiutato i carabinieri nel salvataggio dei 51 studenti e due insegnanti a bordo dell'autobus dirottato da OusseynouSy, è stato ricevuto nel consolato egiziano a Milano la mattina del 25 marzo.È qui che ha risposto a Matteo Salvini, dopo le sue ultime dichiarazioni sulla questione della cittadinanza italiana:«Dopo tutto quello che è successo volevo vedere cosa avrebbe detto Salvini, se tutti i ragazzi fossero morti? Se tutti adesso lo ringraziano è merito mio. Di Maio vuole darmi la cittadinanza, io mi fido di lui».
Il console generale,Ehab Abosere, gli ha consegnato una targa, scritta in arabo-egiziano, elogiando il piccolo connazionale, eroe di San Donato Milanese. Qualche ora dopo, il vicepremier Luigi Di Maio ha pubblicato un post su Facebook intervenendo sulla questione della cittadinanza italiana.
https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/posts/2173181346051733?__tn__=-R
«Non stiamo a girarci troppo intorno. Diamo la cittadinanza a quel bambino. C'è già una legge che lo consente. Questo è un Paese che vale molto di più della semplice indignazione: dimostriamolo», ha scritto Di Maio.
In chiusura ha aggiunto quella che sembra essere una frecciatina alle dichiarazioni dell'alleato di governo, Matteo Salvini:«Iniziamo a guardare avanti. Facciamolo. Senza perderci in facili strumentalizzazioni».
«Se mi daranno davvero la cittadinanza italiana sarò felice – aveva detto Rami – ma allora dovrebbero darla anche a mio fratello e ai miei compagni di classe di origine straniera che vivono in Italia da tanto tempo e magari sono pure nati qui».
Dopo queste parole, il ministro dell'Interno aveva risposto duramente al ragazzo, invitandolo a farsi eleggere per far approvare lo ius soli. Poi è tornato sui suoi passi: non ha escluso l'ipotesi che al tredicenne di origini egiziane possa essere consegnata la cittadinanza italiana per merito, ma ha chiarito che sullo ius soli non si tratta.