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Francia: spedizioni punitive contro i Rom per colpa di una bufala

26 Marzo 2019 - 15:41 David Puente
Spedizioni punitive contro i Rom a causa di una bufala storica circolata nelle ultime settimane: torna la psicosi del furgoncino bianco e del rapimento dei bambini per i loro organi.

Ci segnalano un articolo di TGCom24 del 26 marzo 2016 dal titolo «Parigi, "fake news" scatena caccia ai rom in una banlieue» dove si riporta una vera e propria spedizione punitiva nei confronti della comunità di Seine-Saint-Denis, banlieue di Parigi, a seguito di una falsa notizia diventata virale sui social network dove venivano accusati di rapire i bambini per alimentare il traffico clandestino di organi. Troviamo riscontro della storia riportata da TGCom24 dagli account Twitter ufficiali delle forze dell'ordine francesi:

Francia: spedizioni punitive contro i Rom per colpa di una bufala foto 1

Come riportato dall'account ufficiale Préfecture de police, le voci in merito a rapimenti di bambini con un furgoncino sono totalmente infondate e invitano a non incitare alla violenza. Troviamo riscontro delle voci sui Rom attraverso una semplice ricerca Twitter dove account come @Leenjah_ raccontano delle voci che circolano su un rapimento avvenuto la sera prima: «ieri sera si parlava di un traffico di organi di bambini, di sequestro da parte dei Rom, di cinque furgoncini nella stazione di Noisiel». Anche il colleghi di 20Minutes si erano occupati della vicenda, riportando il caso di un conducente che avrebbe rischiato grosso.

Quando è circolata la bufala

Troviamo qualche post Facebook dove utenti come Cherifa, il 20 marzo 2019, parlano di un presunto furgoncino e di due Rom che avrebbero tentato di rapire una bambina:

Voici 2 roms qui ont essayer de kidnapper une petite fille à colombes à bord de leur camion ce vendredi et qui se sont fait attraper de justesse par les jeunes après avoir tenter de prendre la fuite . L'un d'entre eux est dans le coma , l'autre en garde à vue 

Francia: spedizioni punitive contro i Rom per colpa di una bufala foto 2

La falsa notizia circolava da alcune settimane, come riporta la pagina Facebook Ville de Bondy in un post del 13 marzo 2019:

Francia: spedizioni punitive contro i Rom per colpa di una bufala foto 5

Al momento non si ha riscontro della fonte originale da dove è partita la bufala.

 

Precedenti internazionali e gli omicidi

Non è la prima volta che una bufala come questa coinvolge i cittadini al punto tale da scatenare spedizioni punitive contro degli innocenti, in alcuni casi uccisi barbaramente e senza tenere conto della loro etnia o età. In India si era diffusa via social una vera e propria psicosi che ha portato alla morte di diverse persone:

Nel luglio 2018 a Maharashtra le voci infondate su presunti rapitori di bambini circolate via Whatsapp avevano portato all'uccisione, per mano di 12 creduloni, di 5 nomadi sospettati solo per il fatto di aver rivolto la parola a una ragazzina. A Tamil Nadu, sempre in India e in seguito alla diffusione della falsa notizia, una donna cinquantacinquenne venne picchiata a morte dalla folla perché sospettata di voler rapire un minore al quale stava offrendo un dolcetto.

 

La leggenda metropolitana del furgone bianco

Un classico, una leggenda metropolitana raccontata all'estero e in lingua italiana anche da Paolo Attivissimo in un articolo del 31 maggio 2018 dove il rapitore sarebbe un pedofilo:

Prendete per esempio l’allarme per un furgone bianco, guidato da un pedofilo pronto a rapire i bambini per esempio vicino alle scuole. Questo allarme viene segnalato in moltissime località, non solo in Italia, ma in tutto il mondo, e da molti anni, come rivela una rapida ricerca in Google News. In Italia si trovano casi a Zerbo (PV) (2016), Zeccone (PV) (2014), Lecco (2016), Ragusa (2017); all’estero spiccano Australia (2013 e 2011) e Regno Unito (2011). E questi sono solo i primi casi che ho trovato.

Questo vuol dire che o c’è un esercito internazionale di rapitori di bambini che hanno tutti scelto lo stesso metodo di operare e si ostinano a usarlo nonostante sia ormai conosciuto da anni, cosa piuttosto improbabile, oppure la notizia è falsa ed è una diceria che si perpetua e apparentemente si conferma perché in effetti i furgoni bianchi sono molto comuni e capita che qualcuno di essi passi nelle vicinanze delle scuole, ma per motivi assolutamente innocenti, e che qualche genitore ansioso interpreti male questo passaggio.

 

Una vittima italiana via Whatsapp

Il 2 marzo 2016 la Polizia Postale, attraverso la pagina Facebook Una vita da social, aveva pubblicato un post dove riportava la storia di una vittima italiana della psicosi del furgoncino bianco diffusa via Whatsapp a Sant'Angelo di Piove:

AVVISO:Molti utenti nei giorni scorsi ci hanno segnalato un messaggio vocale diventato poi virale,messaggio di una mamma che avvisa i genitori di prestare attenzione a un furgone bianco,perchè a bordo secondo quanto detto da questa mamma ci sarebbe un pedofilo.Di seguito vi riportiamo la terstimonianza del proprietario.Vi invitiamo per l'ennesima volta a verificare la veridicità di ciò che viene postato in rete,perchè come abbiamo sempre detto quello che per noi può semprare un semplice gioco, o avviso innocente per molti può trasformarsi in un vero e proprio incubo:Sono un cittadino di Sant'Angelo di Piove, paese dove sono nato, cresciuto e dove mi sono sposato. Sono un padre innamorato della propria famiglia e come tale credo fermamente che i bambini siano anime innocenti da proteggere e preservare. Sono anche un onesto lavoratore e un appassionato del Car Tuning ( customizzazione di auto ), passione che condivido con la mia famiglia e che ci porta ad esporre il nostro furgone customizzato in parecchi auto-raduni in giro per il Veneto.

Nei giorni scorsi, proprio per le particolari caratteristiche estetiche del mio furgone, si è creata una spiacevole e grave situazione per me e la mia famiglia. Sabato 20 febbraio mentre transitavo nel centro del paese in cui abito ho notato che due bambini, incuriositi dalla tipologia del mio furgone, mi gesticolavano a mo’ di saluto, assolutamente non ho posto alcuna attenzione nei loro confronti e ho proseguito la mia marcia facendo rientro a casa.Incredulo e scioccato, nella mattinata di lunedi 22 febbraio sono venuto a conoscenza da mia moglie che su Whatsapp e in seguito su tutti gli altri social, stava girando un messaggio vocale con il quale una mamma di Sant'Angelo di Piove segnalava un potenziale adescamento a danno di minori e la descrizione del mezzo e del conducente erano quelli del mio veicolo.Così mi sono recato subito dalle forze dell'ordine di Piove di Sacco, dove mi hanno confermato la segnalazione fatta alla stessa stazione dai genitori dei bambini. In presenza sia degli agenti che dei genitori è stato chiarito il malinteso: tutto è nato da una bugia raccontata dai loro figli chissà per quale motivo, amplificata mediaticamente dal messaggio vocale diventato fortemente virale nei social network.

Francia: spedizioni punitive contro i Rom per colpa di una bufala foto 4

 

La psicosi della donna che rapisce i bambini davanti alle scuole

Nel mese di maggio 2018 circolavano via Whatsapp un audio e una foto di una donna con il seguente messaggio:

Ciao ragazzi, buonasera! Mi ha appena contattata una mamma dell’asilo di Emma e mi ha chiesto con urgenza di girare queste foto a tutte le persone delle scuole, insomma, e del quartiere perché si aggira questa signora, sono lei insieme ad altre due persone. Ehhh… nel momento in cui i bimbi escono da scuola o entrano, magari uno si ferma al bar o in pizzeria per prendere qualcosa, il bimbo resta solo, lei lo prende e se lo porta via. È successo a questa mamma, mentre stava pagando alla cassa la bambina era già stata presa per mano e portata fuori dal bar. Meno male che la nonna se ne è accorta e gliel’hanno strappata dalle mani. State molto attenti, comunque è stata denunciata ai carabinieri.

Francia: spedizioni punitive contro i Rom per colpa di una bufala foto 3

Voci infondate e una foto, diffuse da genitori allarmati e preoccupati, dove viene presa di mira una donna senza alcuna prova a sostegno dell'accusa. Un giorno potreste essere voi la persona ritratta nella foto.

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