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«Non abortite, datelo in adozione». La proposta anti-aborto del deputato vicino a Fontana

26 Marzo 2019 - 06:12 Redazione
L'obiettivo della legge proposta dal Carroccio sarebbe quello di «coniugare l'elevato numero di bambini 'indesiderati' e il desiderio reale» di coppie disponibili all'adozione (che si specifica essere "nazionale", cioè dedicata a cittadini italiani in nuce)

Proposta anti-aborto della Lega alla Camera. La prima firma in calce al provvedimento è di Alberto Stefani, deputato vicino al ministro della Famiglia Fontana, seguita da quella di altri cinquanta parlamentari. Nella proposta di legge «non si chiede di rimuovere la legge 194 ma di riconoscere “soggettività giuridica al concepito” al fine dell’adozione, e di mettere in relazione già al momento della gravidanza la famiglia del concepito con quella che potrebbe adottarlo».

La notizia è stata diffusa dal quotidiano Il Messaggero. Il partito di Matteo Salvini sembra così in qualche modo voler tirare la volata al Congresso della Famiglia di Verona del prossimo fine settimana e ai temi che in quella sede verranno dibattuti: il rilancio del ruolo del nucleo familiare tradizionale e la lotta al calo demografico, tema caro a Matteo Salvini che pochi giorni fa aveva lanciato un avvertimento: «Se non ci rimettiamo a mettere al mondo dei figli nel 2050 l’Italia non ci sarà più».

L’obiettivo della proposta di legge

L’obiettivo della legge proposta dalla Lega sarebbe quello di «coniugare l’elevato numero di concepiti ‘indesiderati’ e il desiderio reale» delle coppie disponibili all’adozione, che potranno presentare la propria domanda al Tribunale per i minorenni, specificando «l’eventuale disponibilità all’adozione anche qualora sussistano previsioni di anomalie o di malformazioni del concepito».

Alla donna che intendesse abortire «è data la possibilità di evitare l’interruzione volontaria di gravidanza in considerazione dell’immediato inserimento del nascituro in una famiglia adottiva». Lo stato di adottabilità «viene disposto con decreto del tribunale» ma la donna «fino al momento della nascita e nei sette giorni successivi, può sempre liberamente revocare il proprio consenso».

Le alternative all’aborto

Secondo la Lega, gli italiani e le italiane nella fattispecie, non sarebbero abbastanza informati sulle alternative all’aborto previste dalla legge, come le adozioni in anonimato, gli aiuti economici e l’assistenza psicologica. Nel decennio 1990-2010 – sottolineano i leghisti – gli aborti oltre la dodicesima settimana sono cresciuti del 182 per cento e costituiscono il 27 per cento del totale degli aborti». La stima sugli aborti clandestini si attesterebbe su un numero che va dai 12.000 ai 15.000 casi (un terzo dei quali riguarda donne straniere).

Tutto ciò porterebbe alla conseguenza di un “buco demografico”: «una popolazione di 6 milioni di bambini che avrebbero impedito il sorgere dell’attuale crisi demografica». Preoccupante, per i promotori del provvedimento, il dato relativo alle giovani donne che decidono di interrompere la gravidanza: il numero delle «ragazze fino a 18 anni è cresciuto del 45,2 per cento, quello delle ragazze fino a 15 anni del 112,2 per cento». Il documento fa riferimento anche a «gruppi ideologizzati» che farebbe pressione per limitare l’obiezione di coscienza dei medici.

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