La disinformazione e la verità sulla telefonata al 112 di Adam e Rami
Parliamo ancora dei bambini protagonisti del sequestro e della tentata strage ad opera di Ousseynou Sy. «”Quella voce non è di Ramy”. Ecco la verità sulla telefonata al 112», titola Il Giornale in un articolo del 27 marzo 2019.
Il sito xenofobo Voxnews.info, invece, sostiene che Adam abbia «confessato» e che un altro bambino, Niccolò, sia il vero eroe di tutta la storia. Ci troviamo di fronte a un momento dove i bambini, anziché venire elogiati per il loro intervento, vengono letteralmente attaccati per far spazio alla narrativa e al complotto mediatico nonostante la verità già espressa e raccontata dai Carabinieri che Open ha contattato per verificare ulteriormente la vicenda.
Il titolo proposto da Il Giornale, che sostiene di riportare«la verità», viene smentito fin dalle prime righe: «La verità, molto probabilmente, non verrà mai fuori». L’obiettivo dell’articolo è sostenere che ci sia stata una manipolazione dell’informazione «piegata a fini politici» per parlare di Ius Soli, fornendo la narrativa in cui Ramy non avrebbe parlato con il 112.
Il Giornale scopre tardi la voce di Adam
Ecco quanto riportato dall’articolo de Il Giornale:
“Signore, la prego, mandi qualcuno, non è un film, questo”. L’audio è diventato pubblico poco dopo il blitz dei carabinieri che ha messo fine alla follia del terrorista senegalese. Ma solo oggi, grazie a un’intervista pubblicata dal settimanale Oggi, viene fuori a chi appartiene veramente la voce.
C’è voluto il settimanale Oggi per far scoprire a Il Giornale che il bambino dell’audio diffuso dai media era Adam. La telefonata era stata pubblicata il 21 marzo 2019 dalla stessa testata, riportando alcune trascrizioni ignorando l’identificazione fornita al 112 dallo stesso bambino all’inizio della chiamata:«Pronto signore… mi chiamo Adam».
Il tentativo di Voxnews contro Ramy e Adam
Che il sito xenofobo e suprematista bianco non gradisca l’esistenza nel territorio italiano e la possibilità da parte dei bambini «stranieri» e «non bianchi» di ottenere la cittadinanza è un dato di fatto.
Per farlo, nell’articolo del 27 marzo 2019 dal titolo «Adam confessa: “Non è stato Ramy a telefonare, Niccolò il vero eroe”» sostiene che sia «emersa la verità» sempre grazie all’intervista rilasciata da Adam al settimanale Oggi. Anche in questo caso abbiamo un titolo che fa passare Niccolò come l’unico eroe della storia, mentre nel testo la cosa cambia:
E sempre ad Oggi ammette che ci sono altri “eroi” dimenticati dalla vulgata. C’è, per esempio, Niccolò. “Il nostro amico si era offerto come ostaggio – svela il 12enne – siamo stati tutti coraggiosi, ma Niccolò di più”.
Voxnewsfa passare Ramy come un bugiardo, un finto eroe, sostenendo che Adamabbia«vuotato il sacco»:
Ora arrivano le prime ammissioni. Contrariamente a quanto sostenuto in questi giorni, la voce al telefono che avvisava i carabinieri non era quella di Ramy, il 13enne che ha preteso con una certa arroganza la cittadianza italiana, e trasformato in feticcio dello ius soli dalla sinistra.
Il 26 marzo 2019 lo stesso Voxnewsaveva cercato di fare altrettanto non solo contro Ramy, ma anche contro Adam nonostante l’evidente audio della telefonata diffuso dai media. Nell’articolo intitolato «Cosa è accaduto davvero nel bus: perché o veri eroi sono Riccardo e Niccolò» il gestore xenofobo di Voxnews identifica come unici veri eroi i bambini di nazionalità italiana, facendo passare Adam e Ramy per due fifoni «feticci» e «neri».
La verità sulle telefonate
Contattato nuovamente i Carabinieri di Milano, gli agenti ci informano che l’audio della telefonata è parziale e che anche Ramy era intervenuto. Loro stessi, come abbiamo assistito in questi giorni, non hanno mai smentito l’importanza dell’intervento di tutti i bambini eroi e protagonisti della vicenda.
Ricordiamo che Open aveva sottolineato ed elogiato fin dall’inizio i bambini eroi identificati fin dal primo momento, ossia Ramy, Adam e Riccardo senza negare l’importanza dell’operato di tutti gli altri presenti a bordo.
Infine, se vi domandate come mai alcuni dei bambini non vengono mostrati in volto e non si presentano agli eventi pubblici che nascono in merito a questa vicenda, dovete essere consapevoli che ci vuole anche l’autorizzazione da parte dei genitori essendo, appunto, minorenni.