M5s e Lega si dividono sul revenge porn. Di Maio: «Voteremo a favore. Non so cosa voglia fare la Lega»
L'Aula della Camera ha bocciato, a scrutinio segreto, gli emendamenti, di cui uno a prima firma Laura Boldrini, che miravano ad inserire nel ddl Codice rosso anche il reato di revenge porn, ovvero la diffusione di materiale intimo senza consenso. I voti contrari all'inserimento del nuovo reato nel codice penale attraverso le nuove norme sulla violenza contro le donne sono stati 232, i voti a favore 218. A chiedere il voto segreto è stato il Partito Democratico, richiesta appoggiata da tutte le opposizioni.
L'emendamento, promosso da Liberi e Uguali e Forza Italia, è stato bocciato in massa dai parlamentari del Movimento 5 Stelle. che, secondo le dichiarazioni dell'ufficio stampa, ritengono la proposta «una forzatura». Il Movimento sta lavorando a una proposta autonomarispetto al provvedimento Codice Rosso, promosso dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e la leghista Giulia Bongiorno.
A formularla è stata la senatrice Elvira Lucia Evangelista. «Il disegno di legge proposto dal Movimento – continua l'ufficio stampa -è più organico e prevede dei percorsi educativi strutturati. Formulare il reato in questi termini è davvero troppo approssimativo e sbrigativo».
Laura Boldrini è stata accanto anche all'associazione Insieme In Rete, che da dicembre 2018 porta avanti una petizione per portare in aula una legge che renda reato la diffusione non autorizzata di materiale intimo altrui. Dopo il voto, in serata è arrivata una dichiarazione di Luigi Di Maio che ha cambiato le carte sul tavolo. Da Washington il vicepremier ha dichiarato:«Martedì si deve votare l'emendamento sul revenge porn, un primo passo per poi passare anche alla legge che abbiamo già depositato in Parlamento. Non so cosa voglia fare la Lega».
Lereazioni in Aula dopo il voto
La protesta più plateale è quella delle deputate di Forza Italia che durante la discussionehanno occupato i banchi del governo dell'Aula di Montecitorio per protestare contro la decisione della Lega e dei Cinque Stelledi dare parere contrario all'emendamentosul revenge porn.
Durante la discussione, il deputato di Forza Italia Giorgio Silli e Boldrini hanno avuto una discussione sul modo in cui trattare la tutela dei diritti delle donne. «Sono contrario alle femministe a orologeria, come quelle di "Se non ora quando"», ha detto Silli. La deputata di Liberi e Uguali ha risposto per le righe: «Porti rispetto, quello che ha detto è molto offensivo».
Mariastella Gelimini, presidente dei deputati di Forza Italia, ha commentato amaramente la "mezza vittoria" del Codice Rosso: «Il Codice Rosso contro la violenza sulle donne è il segnale che la battaglia contro la violenza di genere non deve avere confini. Il bicchiere, però, è solo mezzo pieno perché la maggioranza non è intenzionata ad accogliere le nostre proposte contro il sexting e il revenge porn, fenomeni purtroppo sempre più diffusi e di grande pericolosità».
«Abbiamo migliorato il testo con i nostri emendamenti e con l'assorbimento di contenuti di una proposta di legge che presentammo già nel luglio scorso», ha continuato Gelmini, «ma ha prevalso la volontà di parte della maggioranza di rivendersi mediaticamente su questo argomento un'autonoma proposta di legge che non si sa quando e come verrà approvata».
Anche Maria Elena Boschi commenta la decisione presa dai deputati del M5se della Lega. Con un post su Twitter mette all'indice il governo: «Alla Camera Lega e M5S votano contro l’introduzione del reato di revenge porn. E sapete perché? Perché la proposta di legge non è loro. Mai visto tanto cinismo giocato sulla pelle delle vittime di un reato così odioso».
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Arriva anche il commento di Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia:«Questa maggioranza riesce a dividere il Paese anche sulla violenza contro le donne e la tutela dei diritti. Non era mai successo. Prima se ne va questo governo, meglio è».
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Dure anche le parole di Matteo Orfini, deputato del Partito Democratico, che su Twitter commenta:«Lega e M5s bocciano un emendamento che avrebbe introdotto il reato di revenge porn. Una scelta incomprensibile a fronte di tante vittime e tanto dolore. E purtroppo l'ennesima dimostrazione che chi ha usato il web per alimentare l'odio politico non ha alcuna intenzione di fermarsi».