Myss Keta: il nuovo disco «Paprika» e quella passione per la satira
Accento milanese pronunciato, e ritmo sinuoso quando chiacchiera. Raggiungiamo al telefono Myss Keta, l'artista senza volto, che ha terminato la presentazione del suo nuovo disco a Milano, Paprika, in uscita il 29 marzo. La copertina dell'album è la sintesi tra il cinema di Tinto Brass e una Lolita, così come la vedeva Kubrick nel 1962, post moderna e consapevole. Nella tracklist si passa da titoli come «Mortacci tua» a «Main Bitch»; da «Batti il ferro finché è caldo» a «Botox».
Solo un anno fa aveva presentato il suo primo lavoro dal titolo Una vita in capslock e l'immagine era quella di una diva svampita, a metà tra l'impegnato a tutti i costi e il pop. Il comune denominatore di entrambi i suoi dischi sono, prima di tutto, i testi: Myss Keta sa come modulare la scrittura al punto che quando leggete un suo testo pare di passare da un brano trap a uno di Elio e le Storie Tese. Tutto in tre minuti.
Facebook | Myss Keta in una foto promozionale
Come si fa ad essere pop ed essere Dark Polo Gang nello stesso istante?
«Ah, saperlo! Se è davvero così, è un risultato di cui sono inconsapevole, allora. Però credo sia tutto riconducibile a una metafora, quella della mortadella, su cui io siedo nel videoclip di «Pazzeska» (singolo uscito l'8 marzo, ndr). Come la mortadella è il risultato di più ingredienti assemblati tra loro, penso che il mio modo di scrivere derivi dalla miriade di input che ho nella testa. Non c'è calcolo in questo, mi lascio solo portare. Il resto vien da sé. Così come per la musica».
In passato doppiavi film erotici. Parli spesso di sesso, la copertina del nuovo album è apertamente erotica. Questa storia dell'erotismo torna sempre. È una mossa di marketing, o è un tuo modo di vivere la vita?
«Non potrei mai associare l'erotismo al marketing, non sarebbe da me. L'erotismo è un fatto naturale, almeno dovrebbe esserlo. Per me è così: sono una donna dotata di impulsi naturali, e sono quindi naturalmente portata a voler mostrarmi in quel modo. L'ho sempre vissuta così questa faccenda».
Nelle tue canzoni fai satira. Questo tipo di scrittura, che non è facile, deriva da studio e applicazione, o scrivi di getto?
«Certo è che, se fai satira, non puoi scrivere testi con la mano sinistra. Ma non sono neanche una da studio sistematico. C'è analisi dei fenomeni che ci circondano: bombardamento di notizie, la politica, l'economia. Per me la satira e l'ironia sono i due elementi fondamentali che mi permettono di prendere le distanze da quello che vedo. Funziona? Non lo so, lascio il giudizio a chi mi ascolta».
Facebook | Myss Keta durante un concerto
Modello di riferimento?
«A costo di sembrare patetica e mainstream, lo dico: Dante Alighieri».
Invece la politica: nei tuoi album qualche traccia si vede. Cosa pensi del contesto attuale?
«Che siamo come il cane che si morde la coda. E soprattutto siamo in cerca di una non-soluzione. Io, da parte mia, continuerò a cantare e a sostenere quello che per me conta davvero: il rispetto per gli esseri umani, l'abbattimento delle barriere. Voi fate quello che vi pare».
In copertina: Facebook | Copertina del nuovo album