Revenge porn, Patuanelli (M5s): «Disponibili a una legge con Boldrini e Forza Italia»
Revenge porn e castrazione chimica.È stata una giornata di polemiche, alla Camera, dove era in corso la discussione sul disegno di legge Codice rosso, che punta a velocizzare indagini e denunce in caso di violenza sulle donne.Movimento 5 stelle e Lega hanno affossato due emendamenti,uno firmato dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini, l’altro da Forza Italia, che – se approvati – avrebbero introdotto il reato di revenge porn, la diffusione di materiale intimo senza il consenso delle persone interessate.
Se le proposte sul revenge porn hanno creato scompiglio tra maggioranza e opposizione, l’emendamento della Lega per l’introduzione della castrazione chimica ha messo in crisi i due alleati di governo. Risultato: la discussione sul ddl è stata rinviata di una settimana. Stefano Patuanelliè il capogruppo del Movimentoin Senato.È lui a spiegare a Open cosa è successo durante il voto per il ddl Codice rossoe a dichiarare che i Cinque Stelle sarebbero disposti a fare un percorso per arrivare a una legge sul revengeporn insieme all’opposizione. Un obiettivo confermato anche da Luigi Di Maio: «Martedì si deve votare l’emendamento sul revenge porn, un primo passo per poi passare anche alla legge che abbiamo già depositato in Parlamento».
Onorevole oggi avete avuto l’occasione di trasformare il revenge porn in un reato. Perché non l’avete colta?
«Perché questo è un tema serioche non si può affrontare con un emendamentino. Noi siamo promotori di un disegno di legge di iniziativa parlamentare depositato da mesi al Senato. Ed è giusto che questo disegno faccia un percorso parlamentare perché devono essere sentite le associazioni, le vittime, la polizia postale. Questo è un problema sociale serio».
È per questo che oggi non avete votato gli emendamenti di Laura Boldrini e di Forza Italia?
«Ci hanno teso una trappola. L’opposizione ha strumentalizzato il tema, perché voleva metterci in difficoltà. Tra l’altro l’emendamento era parziale: era la fotocopia di una parte del disegno di legge che introduce il reato. Mancava, ad esempio, la parte legata alla prevenzione».
Non è che non avete votato la loro proposta per mettere il cappello su questa legge?
«Assolutamente no».
Nelle scorse settimane il Movimento 5 Stelle è stato accusato di aver copiato la sua proposta di legge sul revenge porn da un’altra proposta, appoggiata da Laura Boldrini e presentata da tre realtà: l’associazione Insieme in rete, la rivista Bossy e I Sentinelli di Milano. C’è stata qualche polemica, ma poi sembrava si fosse aperta la strada per una collaborazione. Dopo l’emendamento di oggi la collaborazione è ancora un’ipotesi praticabile?
«Assolutamente sì. Vorrei fare chiarezza: la senatrice Evangelista, membro della commissione giustizia, che seguiva questo tema, hafirmato anche lei quella petizione. Non è che occultamente ha copiato. Si è ispirata a quella petizione, che non mi sembra una cosa negativa».
«La senatrice ha contattato quelle associazioni, quindi non rinneghiamo il fatto di aver parlamentarizzato una petizione. Questo è un tema a cui dobbiamo dare una risposta comune, ma quello che ha fatto l’opposizione è strumentale. L’onorevole Enrico Borghi del Pd oggi si è permesso di chiedere dove fosse Giulia Sarti…con tutto quello che ha passato.È una cosa vergognosa».
Quindi siete disponibili a firmare una legge con Boldrini, Forza Italia e con tutte le altre forze politiche?
«Sì, siamo disponibili. Se c’è questa volontà da parte dell’onorevole Boldrinie degli altri noi siamo disponibili a fare questo percorso».
A proposito di Giulia Sarti. Molti nel suo partito l’hanno difesa. Resta il problema legato alle restituzioni. Secondo lei dovrebbe restare nel Movimento o no?
«Questa non è una decisione che spetta a me, ma al collegio dei probiviri, formato da persone capaci e di grande razionalità politica».
E se dipendesse da lei?
«Non dipende da me».
Un’ultima cosa. La Lega vorrebbe introdurre la castrazione chimica. Lei ha detto di essere contrario. Conferma?
«Certo, io sono contrario e, conoscendo le dinamiche del Movimento, credo che questa sia la posizione. La proposta, così come è stata presentata, è irricevibile perché prevede la castrazione chimica anche per i reati meno gravi, come un palpeggiamento».
E in caso di stupro, invece?
«La nostra idea è molto chiara: gli autori di violenza sessuale devono andare in galera e restarci. Nessuno sconto della pena. Questo è il nostro modo per reagire. Nessuna castrazione».