Cannabis, se non può essere bio, che sia kosher
Negli Stati Uniti, come in Italia, si può decidere di comprare uova che siano certificate come biologiche o mele che siano garantite come non Ogm. Questi marchi, che garantiscono la provenienza di un alimento, non vengono però concessi per la cannabis, nemmeno laddove la vendita è legale.
Le certificazioni sono infatti rilasciate dall’amministrazione centrale statunitense, ma in ogni Stato vige una legislazione diversa sulla vendita e l’uso della cannabis, e a livello federale gli Stati Uniti non riconoscono la cannabis come sostanza controllata.
Per i consumatori più esigenti sono quindi sorti vari organismi di certificazione indipendente, tra cui quella che emette il marchio Clean Green Certified, garantendo che l’erba sia stata coltivata in modo sostenibile e naturale, senza additivi o pesticidi. Resta comunque difficile che i consumatori si fidino di un marchio non ufficiale, rilasciato da un’agenzia autonoma.
In un’intervista al sito di informazione Circa, Steve Howard di Mirth Provisions, che produce infusi di cannabis, ha affermato: «Queste certificazioni indipendenti non hanno nessun valore per me. Mi fiderei molto di più di un’agenzia federale che ha esperienza decennale nel certificare prodotti agricoli sicuri. È come comprare una macchina, vuoi essere sicuro di che motore c’è dentro».
Cannabis kosher coltivata in California
La soluzione a questa ricerca di sicurezze sembra averla trovata la comunità ebraica. Per far emergere la loro cannabis dal mucchio e garantire ai consumatori la sua purezza e qualità, alcuni produttori l’hanno dichiarata kosher.
L’aggettivo indica l’idoneità di un cibo a essere consumato dalla comunità ebraica, perché prodotto secondo le regole della Torah, norme dettate principalmente da precetti di igiene. È il caso di Mitch Davis, che produce cannabis in California, dove la vendita di erba a scopo ricreativo è legale dal referendum del 2018.
Davis ha iniziato a lavorare sugli standard della certificazione ebraica quattro anni fa e ora i suoi prodotti sono 100% kosher. Questo prevede che non ci siano insetti o infestazioni,e che gli impiegati portino cuffie e guanti durante la lavorazione.
Come da norma, un rabbino fa delle ispezioni a sorpresa per verificare la qualità del processo produttivo. «Penso che il livello di kosher sia più altro di quello di Clean Green», ha affermato Steven Howard. «Credo che il consumatore medio sceglierebbe kosher piuttosto che Clean Green».