La leggenda del ponte (scozzese) dei suicidi dei cani
Si chiama Overtoun bridge, è un ponte situato sopra una strada nel complesso di Overtoun House in Scozia che venne costruito nel 1895 dall’architetto Henry Ernest Milner. Un ponte qualsiasi se non fosse per il fatto che – stando alle cronache locali – sarebbe diventato una meta prediletta dei cani che hanno scelto di togliersi la vita. Ovviamente una storia del genere non ha faticato ad attirare l’attenzione dei media internazionali, ultimo il New York Times di qualche giorno fa. In base alla leggenda, i cani troverebbero morte certa cadendo sulle rocce sottostanti da un’altezza di 15 metri.
Come si è diffusa la leggenda in rete
Purtroppo in questo modo morì anche un bambino di due settimane nel 1994, gettato dal padre Kevin Moy di 32 anni, il quale credeva che il piccolo fosse una sorta di anticristo. Dopo questo gesto, l’uomo si suicidò tagliandosi i polsi. La storia del bimbo precede di circa dieci anni il debutto di questa leggenda in rete, che comincia a circolare nei forum dedicati ai luoghi misteriosi attorno a Glasgow agli inizi degli anni 2000. A partire dal 2006, i tabloid inglesi non resistono alla tentazione di lanciare la storia a livello internazionale. Il Glasgow Skeptics ha fornito una analisi interessante del modo in cui la leggenda dei cani suicidi si è diffusa in rete, attraverso siti, trasmissioni televisive e libri.
Così sono fiorite anche diverse tesi su presunte attività paranormali collegate al ponte, contando fino a 600 cani che si sarebbero suicidati gettandosi da lì. L’ipotesi che i cani possano usare il ponte per togliersi deliberatamente la vita è da ritenersi infondata, come confermò nel marzo 2018 David Sands, in un articolo pubblicato sul sito della Animal behavioural clinic. L’esperto venne intervistato in proposito già dieci anni prima in un documentario dedicato a questa leggenda.
Mistero risolto
Uno dei pochi cani che sono sopravvissuti alla caduta dal ponte è stato fondamentale per risolvere l’enigma. Si chiamava Hendrix, venne portato di nuovo nella struttura, dove a un certo punto cominciò a irrigidirsi. Cosa aveva sentito? David Sexton, della Royal Society, esperto in protezione degli uccelli e della fauna selvatica, scoprì la presenza di nidi di topi, scoiattoli e visoni nelle vicinanze. Sexton condusse anche un esperimento con 10 cani. Solo uno di essi restò vicino al padrone, gli altri vennero tutti attirati dall’odore delle prede. I cani che trovarono la morte sotto al ponte non erano dei pazzi suicidi: molto probabilmente la foga di sporgersi li faceva scivolare. Sul numero reale dei cani morti in questo modo e la frequenza degli episodi non abbiamo alcun dato certo.