Di Battista: «Non mi candido alle Elezioni Europee»
«Sto bene, sto molto bene». Inizia così il messaggio di Alessandro Di Battista dopo oltre un mese di silenzio.«Quando sono tornato dal mio viaggio dell’America Centrale il Movimento mi ha subito chiesto di dare una mano, e io ho subito detto di sì per varie ragioni».
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Il pasionario del Movimento ha poi iniziato a introdurre il tema della sua possibile candidatura alle Elezioni Europee del prossimo maggio:«Io nella mia vita faccio fatica a dire di no. – ha spiegato – Avevo anche paura di deludere un sacco di persone, anche per un senso di responsabilità. Dopo un po’ di settimane mi sono accorto che non si possono fare le cose per non deludere gli altri o per senso di dovere».
La decisione di non candidarsi alle Europee
«Ci ho riflettuto un po’ e sono uscito da tutto, senza candidarsi, perché non era semplice. Mi son chiesto: "Ti vuoi candidare?" E la risposta è "no". Non mi posso candidare perché devo farlo, mi dovrei candidare perché voglio farlo. Candidarsi significa scegliere di mettersi a disposizione della collettività. Io non ci vorrei andare a Bruxelles».Di Battista, però, non ha però escluso che in futuro potrebbe cambiare idea.
‘Dibba’ ha approfittato dell’occasione per suggerire al Movimento di «adottare una linea di politica estera dura». «I Cinque Stelle» – spiega l’ex parlamentare – «dovrebbero supportare il diritto di ogni popolo di poter stare a casa propria e fare in modo che vi siano le condizioni di poter vivere a casa propria».
«Per far questo ci si crea dei nemici» – aggiunge l'ex parlamentare – «Il cambiamento quando è vero non è mai indolore. Il Movimento al Governo sta facendo cose encomiabili e questo crea nemici: «Stare in primissima linea senza essere candidato sarebbe disonesto, così come sarebbe disonesto candidarsi se non si vuol fare l’europarlamentare».
E poi, a sorpresa, rivela: «Tra le altre cose mi sono iscritto anche a un corso di falegnameria a Viterbo. Non mi interessa se tutti mi prenderanno per il c***».Dibba poi conclude: «Quando il Movimento fa il Movimento non ce n’è per nessuno».