«La famiglia libera», il flash mob contro il Congresso di Verona
Verso le nove di mattina sono iniziati ad arrivare i pullman da tutti Italia per portare a Verona chi vuole esprimere il proprio dissenso contro il WCF, il Congresso delle Famiglie. Si stimano 20.000 presenze nella città veneta, blindata dalle forze di polizia e monitorata da duecento telecamere di sorveglianza ai caselli autostradali.
Sullo storico ponte di Castelvecchio, il gruppo Donne democratiche, Cisl, Cgil e Uil di Verona, il movimento civico Traguardi e altre associazioni hanno organizzato un flash mob e un piccolo contro-congresso. Centinaia di donne, tra cui Laura Boldrini, hanno ballato «Viva la libertà» di Jovanotti, agitando le mani al cielo. Gli stessi enti hanno organizzato un piccolo contro-congresso.
Sul palco e durante il corteo si è sottolineata l'importanza di mettere le donne al centro dell’agenda politica: maternità, congedi parentali e asili nidi devono tornare a essere una priorità. Inevitabile che il dibattito trattasse anche di violenza contro le donne e del ruolo degli immigrati nelle famiglie italiane, temi caldi di attualità. «Dire prima i bambini italiani è come uccidere nella culla il valore dell’uguaglianza», ha affermato l’ex ministro della Salute Livia Turco.
Laura Boldrini è intervenuta sul revenge porn: «Violenza contro le donne delle nuove generazioni». Ha affermato che voterà l’emendamento di Forza Italia, perché «non ci si divide su questi temi». Sciorinati anche i numeri sulla presenza femminile nel Governo: «A Madrid sono 65%, a Parigi 58%, a Roma solo 17%, un tasso simile all’Afghanistan» ha aggiunto Laura Boldrini.
La senatrice Monica Cirinnà ha posto l'attenzione sulla necessità di arrivare a una parità salariale tra uomo e donna. Ha parlato anche di educazione sessuale nelle scuole: «Se hai avuto la sfortuna di nascere in una di quelle famiglie di oscurantisti, almeno la scuola pubblica si deve aiutare».
Anche Lucia Annibali, deputata del Partito Democratico, si è lamentata per il periodo politico che l'Italia sta attraversando. La sua amarezza è indirizzata contro il governo che di fatto «ha un ministero delle pari opportunità bloccato».
Durante la conferenza di metà mattinata, gli attacchi sono stati incentrati sul Congresso delle Famiglie: «Condanno il modo strumentale di parlare di omofobia ammiccando al cattolicesimo» ha affermato Cristina Simonelli, presidente del Coordinamento teologhe italiane.
«Non possono e non devono parlare a nome della nazione, noi non ci stiamo a quel modello di società», ha gridato Laura Boldrini, «Dobbiamo dire di no a questo modello di società in cui la donna esiste in quanto madre e moglie e non come essere pensante».
«Ma chi minaccia la famiglia tradizionale? Quanti atti di cronaca leggiamo di violenze contro la famiglia tradizionale? Quello che vediamo sono tanti atti violenti contro ragazzi che si vogliono bene». Monica Cirinnà ha calcato la mano definendo «Fontana e i suoi amici nazisti» come una «strana enclave di oscurantisti».
Foto copertina Open | Il flash mob contro il Congresso di Verona