I 5 Stelle che sognano il parlamento Ue: 200 selezionati. Ecco gli esclusi più noti
Dei 200 candidati che hanno passato il primo turno delle europarlamentarie ne resteranno 71. Parte la seconda fase di selezione del Movimento 5 Stelle in vista delle elezioni europee del 26 maggio, mentre Luigi Di Maio sceglierà i capilista senza passare dalla selezione online sulla piattaforma Rousseau. I risultati sono stati pubblicati sul Blog delle Stelle e riguardano i più votati per ogni regione (es. due in Valle d'Aosta, dieci in Lombardia).
Tutti gli europarlamentari uscenti sono stati confermati: Fabio Massimo Castaldo e Dario Tamburrano nel Lazio, Ignazio Corrao in Sicilia, Tiziana Beghin in Piemonte, Laura Agea in Umbria, Piernicola Pedici in Basilicata, Rosa D'Amato in Puglia, Eleonora Evi in Lombardia e Laura Ferrara in Calabria. Anche il sindaco di Livorno Filippo Nogarin (che qualche settimana fa aveva annunciato che non si sarebbe presentato per il secondo mandato) ha passato la selezione online.
«In questo momento il mio pensiero va a tutti i compagni di strada che ho incontrato in questi anni. In particolare a Daniele Esposito, una persona che ha magistralmente condotto i lavori del consiglio comunale degli ultimi 3 anni e mezzo – ha scritto su Facebook – È anche e soprattutto per queste persone, che fanno un lavoro silenzioso e indispensabile, che vorrei rappresentarvi a Bruxelles».
Poi l'ex Iena Dino Giarrusso (in Sicilia) che aveva già provato a candidarsi a Montecitorio; Giacinto De Taranto, l'ingegnere aerospaziale che, 5 anni fa, risultava tra gli undici italiani selezionati per la missione Mars One, ideata per colonizzare il pianeta rosso e Viviana Dal Cin in Friuli Venezia-Giulia, prima non eletta alla Camera.
Passa il turno anche Mario Furore, 30enne foggiano che si era presentato sostenendo di avere «ricevuto molto dal Movimento in questi anni, sia in rete che sul territorio, tra cui: progetti, suggerimenti, folgorazioni, soluzioni condivise». La selezione si concluderà all'inizio di aprile.
Gli esclusi
Non sono bastati 101 voti all'ex autista Atac Micaela Quintavalle, licenziata ad agosto. «Grazie a tutti. Il mio pensiero va al Sig. Marcello De Vito. A quello che sta passando. Alla mia rinnovata speranza che possa uscire pulito e forte da tutto quello che sta passando», ha commentato l'ex sindacalista. Il fisico al Cern di Ginevra, Daniele De Pedis, autore anche di un thriller sull'11 settembre, dove mescolava fantasia a teorie politiche, ha preso solo quattro voti.
Niente da fare anche per l'architetto romano Luciano Calosso che, nel 1981 vinse un David di Donatello né per Paolo Ciarrocca, giornalista e scrittore, fondatore del sito di Wall Street Italia e tra i testimoni dell'attacco al World Trade Center. Non passa anche Samuel Sorial, fratello dell'ex parlamentare Giorgio Sorial, e neppure Roberto Giacomelli, mental coach e membro dell'associazione Gianroberto Casaleggio.
Non ha passato il primo turno nemmeno Marco Manna, fondatore del Meet Up di Torre del Greco, che aveva sostenuto che «il Movimento 5 Stelle aveva ormai cambiato rotta e imbarcato di tutto» e aveva provato ad avviare una campagna social (in cui cantava brani in napoletano) per farsi eleggere.
Nella categoria degli auto-esclusi c'è invece Alessandro Di Battista, che con un video su Facebook aveva annunciato di non volersi candidare per il parlamento Ue. Una decisione pre-annunciata al capo politico M5S e accompagnata dall'annuncio di volere iscriversi a un corso di falegnameria.