I dati sul lavoro sono chiari: arriva la recessione – Analisi in 10 tweet
Il momento è arrivato. L’economia italiana aveva già lanciato dei segnali di malessere. Prima i dati negativi sul Pil, poi quelli sulla produzione industriale e quindi quelli sulla fiducia alle imprese. Ora Istat ha pubblicato i dati sul lavoro. In un mese meno 44 mila occupati dipendenti. Aumentano di 34 mila i disoccupati. Allo stesso tempo, come spesso succede a inizio anno, salgono i lavoratori autonomi, più 30 mila unità. Ma non è un numero abbastanza confortante per mitigare gli altri risultati.
A farne le spese è soprattutto la fascia di popolazione tra 35 e 49 anni. In questa forbice gli occupati scendono dello 0,4%, mentre il calo è dello 0,1% per i cittadini tra 15 e 24 anni. Le cifre tornano positive tra i 25 e 34 anni: + 0,3%. In tutto questo il tasso di occupazione è sceso al 58,6%, quando prima viaggiava sul 59%. Una cifra chi inchioda l’Italia al penultimo posto della classifica europea. Dopo di noi, la Grecia.