Le tensioni nel governo si spostano sui vaccini. Fronda nel M5S
Dopo le tensioni nel governo durante il congresso di Verona su diritti civili e adozioni, poi rientrate, si apre un nuovo fronte di scontro all'interno dell'esecutivo: quello sull'emendamento congiunto che abolirebbe l'obbligo vaccinale per le scuole materne e nidi. Era stato il ministro dell'Interno Matteo Salvini ad aprire il dibattito sul tema nei mesi scorsi confermando ciò che aveva promesso in campagna elettorale.
Ma l'emendamento al ddl vaccini presentato nei giorni scorsi in commissione Sanità da Lega e M5S sembra scontentare molti nel campo pentastellato. In prima linea, come spesso accade nelle frizione su temi divisivi rispetto all'alleanza di governo, la senatrice Elena Fattori, che da poco ha pubblicatoun libro moltocritico sulle posizioni del Movimento di cui ancora la Fattori fa parte e che l'ha portata in Parlamento per la seconda volta.
Fattori si unisce all'appello del collega Giorgio Trizzini, medico e deputato dei 5 stelle, vicepresidente della Commissione speciale per l'esame degli atti del governo. «L'OMS – sottolinea Fattori – ha incluso l'esitazione vaccinale tra i pericoli per la salute mondiale del 2019 e nel nostro Paese si piangono ancora morti per malattie che non dovrebbero essere più in circolazione. Per questo occorre dare messaggi univoci e chiari e fondati sulle ragioni della medicina e della scienza».
Trizzini era stato ancora più duro, aprendo, di fatto la fronda interna. «Farò di tutto affinché l'emendamento venga ritirato. Mi batterò perché venga contrastato qualunque altro atto contrario alla logica dell'evidenza e nocivo alla salute dei bambini. Non sarò mai complice »- sottolinea Trizzini – «per una morte che potrebbe essere evitata grazie all'utilizzo dei vaccini».
Dello stesso parere la deputata 5 Stelle VittoriaCasa che in un post Facebook scrive: «I vaccini sono l'unica forma di prevenzione seria per la difesa della salute pubblica, senza i vacciniviene meno la tutela ai soggetti più deboli e indifesi».
https://www.facebook.com/1VittoriaCasa/posts/543019349557410?__xts__[0]=68.ARDY5b1LqG1gpLBEio9L5kb0cqIIQ3GCBkX5GRebBLunjIivTqk2–3T4EtIsli5wQ8Bc1rFy3zEWC4P30l5863cZIr7yq2mHYoMtBuWcFGFuz_3Yvec5IwaFDVEpezx6HN9NN1GYYKPb3yEN64v8TM3riowwSdhDfeX1czdJo1XJen5jmqVeTkm8_zpvkOcLGPtXm1I1_MyokZ0enX4j3-scLOM9g3HeuQpDzb9Pbku4rjQ17tfc3r0ZtYxXplR36hYdiu7b2iHgCPfMebyp0uvOyM2fDsNWKwwdOEPqCCm0eQMCsloi0AjRfHN9aAmCn59P-Uaj3ejCII6LGzPs7Q&__tn__=-R
Alle perplessità dei parlamentari del Movimento 5 Stelle si accoda la Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, che esprime «preoccupazione»per l'emendamento: «Non so – commenta il presidente Filippo Anelli – se qualcuno potrà mai prendersi la responsabilità di causare un aumento del numero di morti per morbillo in Italia eliminando totalmente l'obbligo vaccinale. E l'emendamento Lega-M5S per l'eliminazione dell'obbligo delle certificazioni preoccupa fortemente perché potrà portare a un peggioramento dei livelli vaccinali attuali».
L'emendamento, che prevede che a decorrere dall'entrata in vigore della nuova legge «la presentazione della documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni non costituirà più requisito di accesso al servizioalla scuola- è stato presentato da Maria Cristina Cantù (Lega), Pierpaolo Sileri (M5S) e Sonia Fregolent (Lega), rispettivamente, vicepresidente, presidente e membro della Commissione Sanità di Palazzo Madama. La stessa Commissione, dove è in corso l'esame del disegno di legge suivaccini, che dovrebbe però riprendere a lavorare sul ddl già a partire dalla prossima settimana.
Nonostante le posizioni dei "dissidenti" il governo è intenzionato a tirare dritto. Lo conferma il sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi che ha precisato che non ci sarà alcun «passo indietro sulla volontà di una legge di buon senso che garantisca il diritto all'istruzione e il diritto alla salute di tutti, con particolare tutela dei bambini immunodepressi che non possono vaccinarsi e che non possono essere messi a rischio». Secondo quanto trapela, questa sarebbe anche la posizione della ministra della salute Giulia Grillo.