Inchiesta sul Campidoglio, i consiglieri Cinque stelle: «De Vito premeva per far passare i cantieri importanti»
La prima tappa importante dell’inchiesta sul mister preferenze dell’amministrazione romana, Marcello De Vito, è domani mattina con la discussione davanti al tribunale del riesame della decisione di arrestarlo con l’accusa di corruzione.
Gli atti depositati in vista dell’udienza, però, raccontano del clima che viveva l’amministrazione capitolina e di quanto il presidente del Consiglio comunale spingesse per far passare i progetti messi in campo dai costruttori più in vista della città: gli exMercati generali ad Ostiense, affidati al gruppo Toti(i due titolari sono indagati); lo stadio della Roma, dell’arcinoto Luca Parnasi, arrestato la scorsa estate ma dalle cui parole è nato il nuovo filone di indagine; e ora si parla anche della conclusione della vela di Calatrava, la città dello Sport mai conclusa nel quadrante Est della città, realizzato dal gruppo Caltagirone (anche se il gruppo imprenditoriale non è mai citato negli atti).
Ansa|Luca Parnasi e Pierluigi Toti
Sentiti come persone informate sui fatti dalle pm Luigia Spinelli e Barbara Zuin, assieme al capo del Nucleo investigativo dei Carabinieri Lorenzo D’Aloja, tre persone di peso hanno parlato di richieste insistenti e inopportune.
Le pressioni sugli Ex Mercati generali
A parlare di pressioni è prima di tutto l’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori:
La prima volta in cui De Vito mi chiese di incontrare gli investitori nel progetto dei Mercati Generali restati perplesso tanto che informai la sindaca di questa richiesta. De Vito mi parlava in termini positivi soprattutto per l’investitore straniero e del rappresentante italiano Zanchi.
Ansa|Ex mercati generali
L’incontro con gli imprenditori avvenne, anche se Montuori assicura che non ci fu nessuna pressione indebita.
Sia come sia il presidente del consiglio comunale, in un rapporto “osmotico” con la giunta, seguiva anche tutte le riunioni di giunta, dice Montuori come se la cosa fosse perfettamente normale:
De Vito di solito fa assistere persone del suo staff alle riunioni di giunta e qualche volta assiste anche lui.
La vela di Calatrava
A parlare di vere e proprie pressioni indebite, è la presidente della commissione Urbanistica del comune, Donatella Iorio (anche lei in quota Cinque stelle).
De Vito è stato molto pressante sul progetto della vela di Calatrava, organizzava continue riunioni e mi chiedeva di firmare una mozione. Sono andata solamente a una di queste riunioni, ma i suoi collaboratori mi hanno sollecitato a sottoscrivere questa mozione. Non volevo farlo, alla fine ho firmato perché De Vito mi disse che tutti l’avrebbero fatto. Quando la mozione arrivò in aula mi accorsi che c’era la firma solo di De Vito e forse di Ferrara e ho chiesto di ritirarla.
Ansa|La vela di Calatrava
Singolare, anche la richiesta del sindaco, Virginia Raggi che propose di mandare gli atti relativi agli ex Mercati generalia Luca Lanzalone, plenipotenziario in materia di stadio, finito ai domiciliari l’estate scorsa per i suoi rapporti con Luca Parnasi. Dice ancora la Iorio:
C’è stato un momento in cui la sindaca ha chiesto in una chat che avessi chi avesse le carte dei Mercati Generali io ho risposto di averle e lei mi ha detto di consegnarli Lanzalone. Non ricordo a chi le ho date ma certamente non a Lanzalone.
Sotto pressione si è sentita pure Alessandra Agnello, presidente dell’altra commissione comunale determinante in tema di appalti, quella sui Lavori pubblici:
Con riferimento alla realizzazione del nuovo stadio della Roma ho avvertito un certo pressing da parte di De Vito.Notai che De Vito era particolarmente eccitato e sollecitava tutti ad andare avanti e votare favorevolmente.