Giravolta sulla castrazione chimica: la Lega vota sì, il M5S con l’opposizione
Fili rossi nei calamai dei banchi del Parlamento. Il ddl Codice Rosso passa alla Camera con 380 voti favorevoli, tra cui quelli del governo e di tutta la maggioranza.Alla fine,i deputati in aula sono riusciti a sciogliere il nodo degli emendamentiche liaveva impegnatiper giorni.
Gli ultimi problemi eranosorti riguardo alla proposta sulla castrazione chimica, cara al partito di Salvini.L’ordine del giorno sulla castrazione chimica è stato infatti bocciato, puressendostato votato – oltre che dal partito di Giorgia Meloni – anche dalla Lega. I voti non sono stati abbastanza per farlo passare, ma l’incontro di oggi 3 aprile ha spaccato la maggioranza spingendo il M5s a votare con le opposizioni. I voti a favore sono stati 126, 383 i contrari, un astenuto.
Una complicazionetra Lega e 5 Stelleche solo 24 ore fa sembrava risolta, con il partito di Salvini che aveva ritiratoproprio l’emendamento sulla castrazioneper evitare di far andare il governo in minoranza. Delle divisioni interne tra gli alleati ha provato però ad approfittarne Fratelli d’Italia, presentando un provvedimento del tutto simile a quello del Carroccio.
L’ordine del giorno di FdI al ddl codice rosso impegnava il governo, che si era rimesso all’Aula, ad adottare ogni iniziativa, anche normativa, per introdurre la possibilità di subordinare a trattamenti terapeutici o farmacologici inibitori della libido la concessione della sospensione condizionale della pena in caso di condanna per reati sessuali.
Il M5S si è espresso contro, così come tutto il resto dell’opposizione: «Questo testo – ha detto Andrea Colletti – è palesemente in contrasto con la Costituzione e con le convenzioni internazionali firmate dall’Italia».