Roma, Torre Maura mantiene l’assedio: «Perché non portano i rom in Centro?»
Torre Maura, periferia est della Capitale. «Perché non li portano ai Parioli o a Monteverde? Lì gli zingari non piacciono», dice una ragazza con in braccio la sua bambina. «Lì il bambino zingaro che gioca con i figli di papà delle scuole private non piace a nessuno».
L'argomento, manco a dirlo, è il trasferimento di un gruppo di famiglie di etnia rom – circa un centinaio di persone – all’interno della struttura di accoglienza in via dei Codirossoni, previsto dal Comune di Roma nel 2015 ma iniziato solo ieri, dopo la chiusura di un'altra struttura a 4 chilometri di distanza.
Chi abita nel quartiere non l'ha presa bene per niente. Il trasferimento, dicono, «è un altro schiaffo in faccia ad un quartiere già problematico di suo». Le proteste sono cominciate già nella giornata di ieri – 2 aprile.
Diversi gruppi di residenti hanno costruito barricate, rovesciato e mandato a fuoco i cassonetti, buttato a terra e calpestato i panini destinati ai nuovi ospiti di via Codirossoni. Dopo gli scontri la Procura ha avviato un'indagine per odio razziale.
La posizione degli abitanti del quartiere
Stamattina, invece, con la polizia in tenuta anti sommossa da una parte e residenti e telecamere dall'altra, la protesta si è placata. Nessun cassonetto in fiamme, ma ognuno tiene a dire la sua. C'è chi non sente ragioni: «Io resto qui oggi, domani e dopodomani se serve. Qui quelli nun ce devono sta'. Me fanno schifo, rubano, delinquono, non se sanno comporta'».
Altri sembrano più ragionevoli: «Non sono razzista, a me non interessa che siano rom, potrebbero pure essere gialli, non mi cambia niente. La verità è che abbiamo già tanti problemi, e questa gente deve essere seguita in struttura apposite. Non possono essere ghettizzati a Torre Maura, tanto si sa come andrebbe a finire».
La politica
Visto l'impatto mediatico delle cronache su Torre Maura, il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha fatto sapere ai giornalistiche è«sbagliato spostare dalla sera alla mattina decine di persone di quartiere in quartiere, di periferia in periferia. Le cose vanno fatte alla luce del sole, in maniera trasparente». Le dichiarazioni sono arrivate mentre il ministro lasciava un incontro sulla cooperazione in Africa.
Sempre Salvini ha poi continuato, dicendo: «Irom disposti ad integrarsi sono i benvenuti, se pensano a rubare non meritano niente». E la soluzione sarebbe dunque «zero campi rom, ma non con la violenza, con il rispetto delle leggi. I campi rom non esistono da nessun’altra parte d’Europa, non vedo perché debbano esistere in Italia».