Genova, molotov contro un centro per richiedenti asilo: indagati quattro studenti delle superiori
Le accuse sono pesanti: incendio doloso aggravato dall'odio razziale, fabbricazione e porto di arma da guerra. Perlalegge italiana, la molotov lanciata contro il centro di richiedenti asilo della onlus Ceisè una vera e propria arma, inquadrata alla stregua di quelle militari.Gli indagati sonotutti giovanissimi: non hanno nemmeno compiuto 20 anni e tra poco dovranno sostenere l'esame di maturità.
«Avevamo trascorso la serata insieme, abbiamo bevuto parecchio e abbiamo deciso di chiuderla così, per divertirci. Io tra l’altro ho assistito con poca attenzione perché mi ero mezzo addormentato in macchina», hadichiaratouno dei ragazzi allaDigos. Probabilmente sarà la sua strategia di difesa durante il procedimento.
Foto di Roberto Oliva in uno dei centri gestiti dalla onlus Ceis
La notte delle fiamme
I quattro ragazzi sono arrivati a Casa Apollaro, una struttura a pochi chilometri dal centro di Genova, a bordo di una Panda.Secondo la Stampa, il gruppetto aveva trascorso la notte tra il 22 e il 23 febbraio scorso bevendo nel bel quartiere genovese di Spianata Castelletto.
La struttura della onlus, che si occupa di assistenza ai giovani in difficoltà, tossicodipendenti e immigrati, si trova alla fine di una piccola strada di provincia nell'alta Valbisagno. Durante il tragitto, i quattro avrebbero preparato la bottiglia incendiaria e, arrivati davanti al cancello, l'avrebberolanciata contro la struttura.
Foto di Roberto Oliva in uno dei centri gestiti dalla onlus Ceis
L'incendio e la fuga
La molotov ha generato un incendio che, per fortuna, non si è propagato all'interno dell'edificio ma solo nel giardino esterno. I 24 richiedenti asilo provenienti da Nigeria, Ghana e Costa D'Avorio, sono usciti dalla casa dopo aver visto il fumo e le fiamme. Solo il polso fermo di un'operatrice di Ceisè riuscita a riportare la calma tra loro. Quando le fiamme sono state spente, sono rientratinella struttura.