WikiLeaks: «Assange sarà espulso dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra»
L’ambasciata dell’Ecuador a Londra si prepara a espellere il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, nel giro di «poche ore o giorni». Lo twitta WikiLeaks, citando fonti di «alto livello», dalle quali ha appreso che l’espulsione avverrà «nel giro di poche ore o giorni».
L’Ecuador avrebbe già raggiunto un accordo con la Gran Bretagna per l’arresto del fondatore dell’organizzazione, rinchiuso nell’ambasciata dal 2012. In risposta al Tweet, un anonimo alto funzionario del governo dell’Ecuador ha reso noto che nessuna decisione è stata presa per espellere Julian Assange dall’ambasciata.
Recentemente, il presidente dell’Ecuador, Lenin Moreno, ha ripetutamente accusato Assange di aver violato i termini del suo asilo nell’ambasciata. E questa sarebbe la motivazione ufficiale della sua espulsione.
Secondo quanto scrive il New York Times, invece, Moreno avrebbe «venduto» l’attivista e hacker australiano agli Usa in cambio di sconti sul debito. Il presidente del Paese sudamericano avrebbe preso accordi nel dicembre 2018 con Paul Manafort, responsabile della campagna di Donald Trump.
BREAKING: A high level source within the Ecuadorian state has told @WikiLeaks that Julian Assange will be expelled within “hours to days” using the #INAPapers offshore scandal as a pretext–and that it already has an agreement with the UK for his arrest.https://t.co/adnJph79wq
— WikiLeaks (@wikileaks) 4 aprile 2019
Assange è indagato negli Stati Uniti per la diffusione di documenti segreti, tra cui le email hackerate al Partito Democratico durante le elezioni del 2016. Secondo il quotidiano americano, gli Stati Uniti avrebbero anche segretamente sporto denuncia contro Assange, senza rivelare i capi d’accusa.
La ragione ufficiale dell’espulsione è, come dicevamo, la violazione da parte di Assange degli accordi con l’Ecuador. «Su WikiLeaks c’è la prova di spionaggio, del fatto che telefoni e conversazioni private sono stati intercettati, ci sono addirittura foto della mia camera», ha affermato il 2 aprile il Presidente dell’Ecuador.
What it looks like outside the Ecuadorian Embassy in London right now. #ProtectJulian #FreeAssange https://t.co/jFzuiRUaYo pic.twitter.com/wWM9eOW630
— WikiLeaks (@wikileaks) 5 aprile 2019
Il fatto in questione è la pubblicazione sul sito di informazione degli INA papers, che rivelerebbero la creazione di un paradiso fiscale offshore ad opera del fratello del Presidente Lénin Moreno.
Secondo il governo dell’Ecuador, le immagini sarebbero state messe in circolazione da WikiLeaks. Il Presidente Moreno è attualmente sotto inchiesta e rischia l’impeachement, secondo il blog di WikiLeaks.
L’avvocato di Assange in Ecuador, Carlos Poveda, ha spiegato che Assange non ha avuto nulla a che fare con la pubblicazione: «Ricordatevi che Wikileaks ha un’organizzazione interna e Assange non è più il caporedattore».
Nel 2012 Assange si era rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra per evitare di essere estradato in Svezia dove era indagato per uno scandalo sessuale. Le accuse sono poi cadute, ma l’attivista australiano teme ora l’estradizione negli Stati Uniti, dove sono in corso indagini sul suo conto.