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Periferie, il M5s vuole schierare l’esercito nei quartieri con più problemi

06 Aprile 2019 - 13:10 Redazione
Il piano arriva a pochi giorni dai fatti di Torre Maura. La ministra della Difesa Elisabetta Trenta, portavoce della proposta, vuole aumentare il numero dei militari dell'operazione Strade sicure per redistribuirli in diverse periferie, come Roma, Milano e Napoli

L'esercito nelle periferie.È l'antidoto proposto dal M5s per aumentare la percezione di sicurezza nei luoghi più invisibili e trascurati della città, distanti dal centro pulito e ben sorvegliato. Il piano del Movimento arriva a pochi giorni dai fatti di Torre Maura, con implicazioni talmente forti da non lasciare indifferente l'azione di governo. E così l'intervento risoluto sul fronte sicurezza fa il paio con l'obiettivo del ministro dell'Interno Matteo Salvini: «Zero campi rom entro la fine del mio mandato».

La missione del governo gialloverde- come anticipato dal Messaggero -è quella di frenare il forte disagio sociale denunciato dagli abitanti nelle aree più dimenticate e di riaffermare la presenza dello Stato in questi territori in sofferenza. Portavoce della proposta, insieme al vicepremier M5s Luigi Di Maio, la ministra della Difesa Elisabetta Trenta che ha ipotizzato un numero maggiore di militari (ora sono 7200) da impiegare nell'operazione Strade sicure in modo che molti di essi vengano redistribuiti nelle periferie delle città più problematiche, come Roma, Milano e Napoli.

Nei piani del M5s, in questo modo la Lega perderebbe l'esclusiva sulla gestione della Sicurezza ed entrambi i partiti di governo avrebbero voce in capitolo. Una mossa tesa dunque a depotenziare l'alleato di governo e ad acquisire più forza e visibilità sul tema, sempre alla rincorsa di un maggiore equilibrio che è andato sbilanciandosi in favore della Lega già dalle prime settimane di questa esperienza di governo.

Ma il problema per il M5sè anche un altro: i quartieri più disagiati rappresentavano un bacino elettorale di successo per i grillini. Consensi dimezzati o peggio dopo fatti come quello di Torre Maura che ha portato alla luce una condizione di forte disagio sociale. Ora ilprossimo passo per definire meglio il piano del ministero della Difesaè quello di trovare finanziamentiper realizzarlo.

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