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Cerchi un lavoro? Arriva la certificazione di latino da inserire nel curriculum

08 Aprile 2019 - 09:37 Redazione
L'idea è stata proposta dalla Consulta Universitaria di Studi Latini in collaborazione con l'Università La Sapienza. Gli studenti delle scuole superiori potranno testare la conoscenza, proprio come per le altre lingue straniere

La lingua morta. Così è chiamato il latino, nonostante venga ancora studiato nei licei italiani e sia una delle maggiori cause di insonnia per migliaia di studenti. Ma oggi il tanto amato, e odiato da alcuni, studio della lingua antica potrebbe tornare a nuova vita.

Come l'inglese e lo spagnolo – lingue certificate a livello internazionale all'interno del Quadro Comune Europeo di Riferimento attraverso vari livelli di apprendimento – la lingua dei romani potrebbe presto avere la sua certificazione.

Dall'A1 al C2, un esame per testare i vari livelli di conoscenza e consegnare un attestato che chissà, non possa aprire le porte a diverse posizioni lavorative: dal campo dell'educazione a quello della ricerca, passando per l'archeologia e un ampio ventaglio di occupazioni umanistiche.

L'idea è stata proposta dalla Consulta Universitaria di Studi Latini attraverso la collaborazione con il Dipartimento di scienze dell'Antichità dell'Università La Sapienza, con cui è stato messo a punto un programma che partirà entro giugno.

L'iniziativa prevede lo svolgimento di un test a cui potranno potranno partecipare i ragazzi dei licei della regione. Il test sarà aperto su base volontaria, ma anche gli adulti potranno presto partecipare o chiunque voglia testare il suo livello di conoscenza del latino.

L'obiettivo è di garantire almeno una data annuale d'esame per l'accertamento della conoscenza della lingua. «Oggi il latino è una lingua più viva che mai», ha spiegato il professore Giorgio Piras, direttore del Dipartimento scienze dell’Antichità della Sapienza, a Il Messaggero.

L'università è in prima linea per lo studio dell'antichità. «Ci chiedono scambi culturali da tutta Europa, ora anche dalla Cina dove il latino è molto richiesto. Alla Sapienza, inoltre, abbiamo avuto un’impennata di iscrizioni: dopo il riconoscimento di QS World University Rankings by Subject dello scorso anno abbiamo avuto il 30% in più di iscritti».

«Per questo ora pensiamo alla certificazione: il latino si studia in tutto il mondo e quindi può essere inserito anche sul curriculum degli studenti sia per il lavoro sia per accedere alle facoltà umanistiche».

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