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Facebook ha oscurato i profili di molti esponenti di CasaPound: «Lo segnaleremo a Zuckerberg»

09 Aprile 2019 - 16:28 Felice Florio
A quattro giorni dal deposito del simbolo per correre alle elezioni europee del 26 maggio, sono scomparsi dal social network profili e pagine di alcuni componenti del partito. «La task force dei censori di Facebook non ha perso tempo, cancellando sistematicamente gli account personali dei maggiori esponenti di CasaPound Italia», scrive il social media manager sulla pagina Facebook ufficiale

Dal presidente di CasaPound Italia, Gianluca Iannone, ai consiglieri comunali di alcune città italiane. Sono almeno dieci gli account di esponenti del partito di estrema destra che Facebook ha oscurato nelle ultime ore. I moderatori della piattaforma hanno riscontrato violazioni della policy del social network. Le pagine ufficiali del partito insorgono e accusano gli amministratori italiani di essere «palesemente di sinistra».

I social media manager di CasaPound invocano l'articolo 21 della Costituzione italiana e annunciano querele: «Sarà ora nostra premura segnalare tale comportamento direttamente agli amministratori globali del social, direttamente alla punta più alta della piramide Zuckerberg, e portare in sede legale italiana quanto avvenuto, per rivendicare libertà di pensiero, diritti politici e diritti dei consumatori».

Secondo gli standard della community di Facebook sono soggetti a oscuramento quegli account che inneggiano all'odio o alla discriminazione: non è chiaro però se i profili di CasaPound siano stati chiusi per la violazione di queste regole, per un segnalamento di massa o per altre cause.

Facebook ha oscurato i profili di molti esponenti di CasaPound: «Lo segnaleremo a Zuckerberg» foto 1

Facebook definisce «i discorsi di incitazione all'odio come un attacco diretto alle persone sulla base di aspetti tutelati a norma di legge, quali razza, etnia, nazionalità di origine, religione, orientamento sessuale, casta, sesso, genere o identità di genere e disabilità o malattie gravi. Forniamo anche misure di protezione per lo status di immigrato».

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Tra i profili bloccati, quello di Gianluca Iannone (presidente di CasaPound Italia), Andrea Bonazza (responsabile Cpi e consigliere comunale a Bolzano), Maurizio Ghizzi (consigliere Cpi a Bolzano), Emmanuela Florino (portavoce di Cpi Napoli), Carlotta Chiaraluce (portavoce di Cpi Ostia), Roberto Acuto (responsabile Cpi Napoli), Giorgio Ferretti (candidato Cpi ad Ascoli Piceno), Mario Eufemi (candidato Cpi a Nettuno), Fernando Incitti (responsabile di Frosinone ed ex candidato sindaco), Fabio Barsanti (consigliere comunale Cpi Lucca).

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