Verona, cartelli anti-abortisti e pro-family in una scuola pubblica: «La pillola deresponsabilizza»
A Verona si è concluso il Congresso Mondiale delle Famiglie, ma i temi trattati dai relatori continuano a essere d'attualità nella provincia veneta. Nei corridoi dell'istituto tecnico Dal Cero, a San Bonifacio, sono stati affissi dei manifesti che definiscono la pillola del giorno dopo «deresponsabilizzazione» e chiamano l'aborto «un dramma».
Lo rivela il settimanale l'Espresso, che pubblica insieme alle foto dei cartelloni anche quella di una circolare con cui la preside della scuola invita i docenti a «valorizzare tale iniziativa» coinvolgendo i ragazzi. L'«iniziativa» in causa è una mostra promossa dal centro di aiuto alla vita del "Movimento per la vita", che installa da anni nell'atrio della scuola i ventisette pannelli in questione, per un mese e mezzo.
L'esposizione pone al centro la «famiglia naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna, centro e cuore della civiltà dell’amore». Uno dei poster è intitolato «siamo stati tutti embrioni» e spiega che «l’essere umano va rispettato e trattato come una persona sin dal suo concepimento».
L'Espresso|I cartelloni
Citando Pier Paolo Pasolini e Madre Teresa di Calcutta, estrapolando alcune loro frasi dai contesti in cui erano state pronunciate, i cartelloni condannano l'aborto, e descrivono la «drammatica realtà» di cinque milioni di «bambini abortiti in strutture pubbliche o convenzionate in adempimento alla legge 194». La «mostra» dice la sua anche sulla contraccezione: la pillola del giorno dopo «deresponsabilizza il giovane di fronte al valore della vita e della sessualità».
Intervistata dal settimanale, la preside Silvana Sartori ha spiegato che il "Movimento per la vita" è anche il promotore di un concorso che premia gli adolescenti che scrivano sui temi pro life con un viaggio a Strasburgo. Sartori minimizza le polemiche sull'evento affermando che «questa mostra si fa da più di sei anni e dopo ne ospiteremo una sulle farfalle…».
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A San Bonifacio, dove si trova la scuola, la Lega è il primo partito. Alle amministrative del 2018 ha ottenuto il 31% dei voti. «Noi siamo accoglienti e se dovessero presentarci altre tipi di istallazioni, magari che parlino delle nuove tendenze della famiglia le valuteremmo con la stessa professionalità», afferma la preside, che aggiunge: «Siamo comunque in un territorio abbastanza tradizionalista dove si tiene molto alla famiglia tradizionale».
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