«Lega razzista, xenofoba e violenta», polemiche per un libro di testo universitario a Bologna
All'università di Bologna, nella facoltà di Scienze politiche, da qualche tempo gira un testo universitario che ha catturato l'attenzione della Lega dell'Emilia Romagna. Si chiama La Lega di Salvini – Estrema destra di governo e, stando alla denuncia della circoscrizione regionale del partito, assume posizioni nette contro il vicepremier leghista.
Edito dalla casa editrice Il Mulino e scritto da Gianluca Passarelli e Dario Tuorto – rispettivamente, professore associato di Scienze politiche alla Sapienza e docente di Sociologia generale all'università di Bologna – il testo conterrebbe valutazioni lesive del leader Matteo Salvini e della Lega stessa, identificata come «partito dai tratti xenofobi e razzisti».
«Le facoltà non siano luoghi di propaganda politica», tuona il Carroccio che ha presentato un'interrogazione alla giunta regionale dell'Emilia Romagna con la quale chiede retoricamente «se si ritiene opportuna la presenza del testo in questione fra gli altri libri consigliati per la per la preparazione di un esame universitario. Nel testo dell'interrogazione si fa anche riferimento al concetto di lealtà verso lo Stato:
I professori, in qualità di dipendenti pubblici, sono tenuti a un dovere di lealtà verso lo Stato, indipendentemente da quale forza politica lo governi, e le sedi universitarie non dovrebbero essere luoghi di propaganda politica e, nel caso in questione, antipartitica.
I passaggi incriminati dalla Lega
Tra i passaggi considerati «gravi», ne viene citato uno in cui la Lega viene definita un partito «che ha assunto i tratti di una formazione di estrema destra, con tratti razzisti, xenofobi, politicamente e socialmente violenti».
Altro passaggio evidenziato come «attacco» a Salvini è quello che definisce il messaggio del vicepremier come «di radice eversiva con tratti fascisti, che richiama i tempi bui dell'Europa del Novecento, ma anche la segregazione razziale in Sudafrica». Infine, nel testo si parla di «schizofrenica incompetenza in materia di politica estera e di aziende del Nord».