Colpo di Stato in Sudan: dopo 30 anni deposto al Bashir
Colpo di Stato in Sudan contro il presidente Omar al Bashir, al governo da più di trent’anni. A seguito dell’attacco dell’esercito, al Bashir ha annunciato le sue dimissioni dopo essere stato arrestato insieme alle guardie del corpo. L’esercito sudanese ha circondato il palazzo presidenziale con uomini armati e mezzi di trasporto e, dopo l’arresto del presidente, haannunciato la formazione di un governo di transizione.
Ma i ministri di al Bashir non si arrendonoe cercano di mantenere il potere: il ministro della Difesa, il generale Awad Mohamed Ahmed Ibn Auf, ha dichiarato per tre mesi lo stato di emergenza e un mese di coprifuoco dalle 22 alle 4 del mattino. Il ministro ha annunciato anche che ci sarà un periodo di transizione di due anni durante i quali ci sarà al potere un«consiglio militare».Il generale ha anche confermato in diretta Tv l’arresto del presidente.
Anche altri funzionari del governo sono stati arrestati dalle milizie:tra loro c’è il vice presidente del National Congress Party, Ahmed Haroun. I media locali riferiscono che l’aeroporto diKhartumè stato chiuso.
Le proteste
Gli scontri tra forze militari rivali si erano fatti intensi già martedì 9 aprile, al culmine diquattro mesi di una protesta che ha visto in piazza anche movimenti popolari e pacifici. Durante la giornata di martedì, 7 persone sono rimaste uccise negli scontri, tra cui Sara Abdelgalil, uno dei volti dell’Associazione Professionale del Sudan. Il clima di violenza è stato alimentato nell’ultimo periodo anche a seguito degliavvenimenti in Libia e nel Sudan del Sud, scossi dalla guerra civile.
Oggi, 11 aprile, al quinto giorno di sit in davanti al quartier generale della città, attraverso cui migliaia di persone hanno invocato la rinuncia al potere del presidente, le truppe hanno fatto irruzione nellasede dell’emittente radiotelevisiva statale e hanno chiesto a Reti unificatela trasmissione di un messaggio alla nazione che non è ancora stato pronunciato.
Dopo l’arresto dial Bashir migliaia di sudanesi sono scesi in piazza per festeggiare la caduta del presidente. Gli organizzatori delle proteste hanno chiesto ai manifestanti di non usare la violenza. E hanno esortato a «dare prova di saggezza e di moderazione, e a evitare di attaccare beni governativi o privati». Gli stessi organizzatori rifiutano l’insediamento dei militari al posto del presidente, temendo che si ripeta il regime di al Bashir.