Conte sulla Libia: «C’è il rischio di un’emergenza umanitaria e migratoria»
«Gli ultimi sviluppi in Libia ein particolare l'escalation militare sono motivo di forte preoccupazione per l'Italia, così come lo sono e devono esserlo anche per tutta l'Europa e per l'intera Comunità internazionale». Dopo l'incontro col generale Haftar a Bengasi, il presidente del Consiglio Conte ha parlato alla Camera dei deputati sulla situazione in Libia, dove è in corso un conflitto che vede contrapposte le forze del Governo di accordo nazionale guidato daFayez al-Sarraje sostenuto dalle Nazioni Unite e le milizie del generale Khalifa Haftar, appoggiate dagli Emirati Arabi Uniti.
Secondo il premier, c'è un concreto rischio di crisi umanitaria che va scongiurato rapidamente:«Gli ultimi sviluppi in Libia ein particolare l'escalation militare sono motivo di forte preoccupazione per l'Italia, così come lo sono e devono esserlo anche per tutta l'Europa e per l'intera Comunità internazionale», dice Conte, anche perché«ilsuccedersi degli scontri e l'aumento dei morti – stimati in alcune centinaia – e di feriti […] potrebbe avere ricadute sui flussi migratori» e riaccendere la minaccia terroristica.
Nelle prossime ore la crisi libica potrebbe aggravarsi, dice Conte. A rivelarlo è la missione Onu (Unsmil), preoccupata dalle prossime mosse del generale Haftar per sfondare a Tripoli.«Al momento – fa sapere il premier – la nostra Ambasciata a Tripoli resta operativa e a pieno regime. Anche il personale militare italiano presente in Libia non è stato evacuato. I nostri interessi sul terreno sono parimenti tutelati. Monitoriamo naturalmente di ora in ora le condizioni di sicurezza nel Paese. L'Italia, ha detto Conte, è tra i pochi Paesi capaci di interloquire con i principali attori della scena libica».