Il volto dei no Tav contro il Movimento 5 Stelle: «Non hanno le palle»
Quando Conte trovò l'escamotage per mandare avanti i bandi di gara della Tavsenza chiamarli bandi, Alberto Perino lo attaccò parlando di«mossa del cavillo». Oggi, il leader del Movimento No Tav, che solo fino a poco tempo fa faceva comizi con alle spalle la bandiera dei Cinque Stelle, torna all'attacco. E in un'intervista aLa Repubblica si dice«deluso dai grillini pavidi e inesperti».
Secondo Perino, la presenza della Lega non è un reale ostacolo all'interruzione dei lavori. «Quell’alleato c’era anche quest’estate quando Toninelli scriveva (di voler fermare i lavori, ndr). Se io so che ho le mani legate, se io so che non posso cambiare la testa dell’alleato, allora perché promettere?», si chiede Perino.
L'attacco a Toninelli
«Volevamo lo spoil system. Volevamo che cambiassero i vertici di Telt nominati dal governo italiano». Uno spoil system riferito alla sede italiana della Telt, la società che ha in gestione i lavori per il tunnel. I No Tav si aspettavano un cambio dei vertici amministrativi con l'arrivo dei 5 Stelle al governo.
Ma Mario Virano, l'architetto 75enne a capo della società pubblica italo-francese, è rimasto dov'era, anche e soprattutto per un mancato accordo con la controparte transalpina. «Se andaste a leggervi bene lo statuto di Telt vedreste che l’Italia poteva farlo senza bisogno di portare nessuna giustificazione», ha criticato Perino. «E non lo ha fatto».
Perino si scaglia contro il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che durante la campagna elettorale aveva dichiarato guerra al tunnel e che, una volta arrivati al dunque, ha tentannato con una costi-benefici poco convincentee un semplice slittamento dei bandi per gli appalti.
«Toninelli diceva che “qualunque avanzamento dei lavori del Tav sarebbe stato considerato un atto ostile”. Invece ha lasciato andare avanti gli appalti. E se li lasci andare avanti, allora significa che accetti che l’opera venga fatta».
Pavidi e inesperti: i grillini secondo i No Tav
«Non hanno le palle», dice Perino, senzamezzi termini. E insiste sull'inesperienza dei candidati e dei deputati che, nonostante siano «persone generalmente oneste»hanno 24 anni di esperienza in meno rispetto agli alleati del Carroccio.
Un'inesperienza dovuta anche al blocco dei due mandati (recentemente cancellatoper i politici locali), che fino aora ha imposto ai componenti del Movimento di non poter ricoprire per più di due volte incarichi elettivi in qualsiasi amministrazione, sia essa locale o parlamentare.
«È una regola che ha vantaggi e svantaggi», dice Perino. «Va bene quando sei all’opposizione ma se devi governare devi mediare, e senza esperienza è più dura».
La Val di Susa al voto
Oltre che per le elezioni europee, a maggio i valsusini saranno chiamati a votare per le amministrative comunali e per le regionali. Il Movimento non ha ancora presentato il simbolo, «perché non l’hanno mai presentato tranne poche eccezioni», nota il volto dei No Tav piemontesi.
«Io la campagna elettorale per loro non la faccio», dice, definendosi non tanto arrabbiato quanto deluso e seccato. «Io li ho appoggiati perché credevo in un progetto che per vari motivi non ha preso forma. Anzi ne ha presa una diversa da quella che mi immaginavo»
Tra le parole di delusione, però, Perino trova ancora uno slancio d'affetto per giustificare l'alleanza del Movimento con la Lega: «O andavano con i leghisti o con il Pd. Ci hanno provato e lo hanno fatto sulla base di un contratto. Hanno fatto bene».