ItaliaGuerraBot 2020, la battaglia fra province che si combatte su Facebook
Esiste una guerra che si combatte ogni giorno, in Italia. Una guerra in cui basta un algoritmo per segnare la fine di un impero. Una guerra che si combatte territorio su territorio. E ora questo conflitto sta per arrivare al suo scontro più importante: quello tra la provincia di Verbano-Cusio-Ossola e la provincia di Taranto. ItaliaGuerraBot 2020 è un esperimento che, post dopo post, sta conquistando sempre più fan. Al momento la sua pagina Facebook ha superato i 90mila like. Tutto il gioco si basa su un algoritmo, un sistema di calcolo progettato da un programmatore di Bergamo.
Il meccanismo dietro ItaliaGuerraBot 2020
Ogni ora l'algoritmo seleziona una provincia e la definisce come attaccante. A questo punto sceglie la provincia che ha il baricentro, più tecnicamente il centroide, più vicino. La attacca e automaticamente la conquista. Solo le province confinanti possono essere attaccate. Così si vengono a creare imperi sempre più estesi. Battaglia storica in questa guerra è stata quella della provincia di Rovigo, oggi caduta in disgrazia.
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Gli aggiornamenti vengono pubblicati ogni ora, allo scoccare del quinto minuto. Sono diffusi attraverso una cartina che aggiorna tutti i follower di Facebook e Instagram su quello che sta succedendo. L'obiettivo, ovviamente, è solo uno: conquistare tutta la penisola. Nel gioco ogni post è il racconto di una giornata di guerra in un'era futura, ma non troppo. Il conflitto è iniziato nel 2020. Per adesso siamo arrivati a marzo 2021.
Il pubblico, la parte migliore del gioco
Al momento ci sono due grandi forze che stanno per scontrarsi. Al Nord domina Verbano-Cusio-Ossola, al Sud Taranto. In mezzo Rovigo, stretta tra la morsa delle due superpotenze. La Sardegna è interamente dominata dalla provincia di Carbonia-Iglesias, mentre in Sicilia si registra ancora una resistenza guidata da Ragusa. Ma, come a volte succede nel calcio, è la passione dei tifosi a rendere importante quello che succede in campo.
Uno dei meme pubblicati sul gruppo di ItaliaGuerraBot 2020
I post, pubblicati ogni ora, sono sommersi di reaction e commenti. ItaliaGuerraBot 2020 ha scatenato tutti i provincialismi che attraversano l'Italia. E gli imperi che sono sorti hanno acquisito una propria identità. Uno di quelli più gettonati per i meme è il Califfato di Carbonia-Iglesias, pronto a distruggere gli eserciti avversari con le sue armate di pecore.
Chi ha creato ItaliaGuerraBot 2020
Prima dello scontro finale fra le province italiane, internet aveva già conosciuto un esperimento simile. Si chiama WorldWarBot 2020. Il meccanismo è lo stesso, solo che invece delle province sono tutti gli Stati del mondo a scontrarsi. Qui il gioco è già arrivato alla fine della sua prima edizione, che si è conclusa la creazione di un impero planetario guidato dal Paraguay.
La notizia era stata pubblicata anche da qualche testata giornalistica nazionale del Paese sudamericano. Dietro entrambe queste campagne militari ci sono le dita dello stesso programmatore. Lo abbiamo contattato per qualche domanda, ma ha deciso di rimanere anonimo.
Chi ha creato la guerra digitale fra le province?
«Un umile programmatore di Bergamo che nel tempo libero ha sviluppato una semplice intelligenza artificiale».
Come si riesce a pubblicare un aggiornamento ogni ora?
«È il programma che ho sviluppato ad occuparsi di tutto. Attualmente crea un post ogni ora. Probabilmente lo aumenterò ad uno ogni mezz'ora verso il finale per evitare che diventi troppo noioso, ma non ho ancora deciso. Gli aggiornamenti sono pubblicati esattamente al minuto 05 di ogni ora. In teoria. Ogni tanto capita qualche problema al bot e si blocca. Quando succede a 07 la gente inizia già a sciacallare i supermercati».
Al momento ci sono tre versioni di questa guerra: Mondo, Stati Uniti e Italia. Ce ne sono in programma altre?
«Sto facendo tutto da solo nel mio tempo libero e già così non è facile seguire tutto. Devo controllare le pagine e andare avanti con la programmazione delle prossime "partite", ma in realtà sto già lavorando anche ad altre versioni. In particolare una ambientata in un mondo fantasy che spero di finire a breve».
Come mai in Italia sta funzionando così tanto?
oi ovviamente WorldWarBot mi ha dato una buona base di utenza iniziale, anche perché si era già diffusa la voce che fossi italiano quindi molti mi seguivano già da quella pagina».
Da chi è formato il tuo pubblico?
«Ci sono svariate tipologie: appassionati di giochi di strategia, studiosi di mappe e statistica, ma anche gente che semplicemente tifa per la propria provincia, finché esiste. Ma la maggior parte resta anche dopo, alcuni tifano per i loro invasori mentre altri sperano in una liberazione».
È già prevista una seconda stagione italiana?
«Sì, ma non immediatamente dopo. Un paio di settimane di attesa ci saranno sicuramente».