Trump dice di «non sapere nulla» di Wikileaks, ma nel 2016 ne era entusiasta
Il Presidente degli Stati Uniti ha reagito alla notizia dell’arresto di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, prendendo le distanze da un sito che aveva ripetutamente elogiato durante la campagna elettorale del 2016. Durante una conferenza stampa,la giornalista Karen Traversdi ABC News ha chiesto a Trumpla sua opinione sul caso Assange. «Non so sulla diWikileaks», ha risposto il Presidente, «non è roba per me». Trumpha dichiarato che qualsiasi decisione sul caso sarà presa dal ministro della Giustizia William Barr.
Gli elogi a Wikileaks
Durante gli ultimi mesi della campagna elettorale del 2016, il tycoonaveva elogiato più volte Wikileaks, che nel 2016 hapubblicato l’archivio email di Hillary Clinton, avversaria di Trump, danneggiando la campagna elettorale dei democratici.A settembre dello stesso anno, si era diffusa la notizia che il deputato repubblicano Dana Rohrabacher avrebbe addirittura proposto a Donald Trump di offrire l’immunità ad Assange; in cambio il fondatore di Wikileaks avrebbe dovuto scagionare la Russia dall’accusa di avergli fornito le email.
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Durante una deposizione in Senato, l’ex-avvocato del Presidente,Michael Cohen, aveva sostenuto cheTrump fosseal corrente delle email in possesso di Wikileaks, prima che queste fossero pubblicate.L’ex-consigliere di Trump, Roger Stone, avrebbe informato Trump di questo fatto dopo una telefonata con Assange, suo conoscente. Trump avrebbe reagito esclamando: «Non sarebbe fantastico?»
Julian Assange durante il suo arresto
Prima della campagna elettorale, Trump si era però espresso con veemenza contro Wikileaks, arrivando ad augurarela «pena di morte» peraver divulgato informazioni riservate.Secondo l’avvocato di Assange, Jen Robinson, l’arresto sarebbe avvenuto a seguito della richiesta di estradizionedegli Stati Uniti.