Di Maio sfida (ancora) Salvini: «I porti chiusi? Una misura occasionale. Sulla Libia serve responsabilità»
La decisione di trattenere i migranti a bordo della naveDiciotti, disse Luigi Di Maio prima del voto sulla richiesta di autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini, è stata presa dal Governo, non solo dal ministro dell’Interno.
Ora, con l’intensificarsi del conflitto in Libia e la prospettiva di una nuova grande crisi umanitaria e migratoria, il ministro del Lavoro cambia strategia e lancia un avvertimento all’alleato, attaccando la sua misura simbolo: la politica dei porti chiusi.
«Chiudere i porti è una misura occasionale», dice il capo politico del Movimento 5 Stelle al Corriere della Sera. «È risultata efficace in alcuni casi, quando abbiamo dovuto scuotere l’Ue, ma è pur sempre occasionale. Funziona ora, ma di fronte a un’intensificarsi della crisi non basterebbe».
Le parole di Di Maio non sono un fulmine a ciel sereno. Pochi giorni fa, Matteo Salvini aveva detto che l’emergenza umanitaria non avrebbe influito sull’orientamento dell’italia:«Emergenza umanitaria? Non cambia nulla per le politiche migratori per l’Italia».
Nei giorni scorsi, il premier Giuseppe Conte hainvitato i due alleati alla prudenza sul dossier libico: servono «unità e compattezza – aveva detto -evitare slabbrature e voci dissonanti».
Se da Paese di transito dei migranti dell’areasubsahariana, la Libia si trasformasse in un Paese di partenza delle migrazioni, «questo metterebbe a dura prova un sistema di accoglienza che ancora non funziona a livello europeo» aveva detto Conte.
Di Maio è sulla stessa linea del premier: «Bisogna preparasi in modo più strutturato, a livello europeo, nel rispetto del diritto internazionale.Occorre pianificare e prevenire».
A poco piùdi un mese dalle elezioni europee Di Maio rincara la dose e punzecchia Salvini sui suoi alleati sovranisti, sfavorevoli alla redistribuzione dei migranti: «Sarebbe utile se convincesseViktorOrban e i suoi alleatiin Europa ad accettare le quote di migranti che arrivano in Italia – dice Di Maio – Sento troppo parlare di sovranisti, ma è troppo facile fare i sovranisti con le frontiere italiane».