Libia, raid su magazzino, bruciati 5 milioni di testi scolastici. A sud si arrende una compagnia di Haftar
Un magazzino del ministero dell'Istruzione nella località di Ain Zara, nei pressi di Tripoli, è stato bombardato dall'Esercito nazionale libico guidato dal maresciallo della Cirenaica Khalifa Haftar. Nel raid sono stati distrutti cinque milioni di libri di testo e i risultati degli esami di Stato. Lo riferisce il sottosegretario all'Istruzione, Adel Jumua. La notizia arriva dopo l'abbattimento di un jet appartenente all'Esercito Nazionale Libico dalle milizie fedeli a Sarraj, lo stesso giorno in cui il generale della Cirenaica è volato in Egitto per tenere dei colloqui con i suoi alleati del Cairo.
Intanto a sudovest di Tripoli una intera compagnia di Tarhouna delle forze di Khalifa Haftar si è arresa alle forze governative libiche.La compagnia, composta da una trentina di militari, ha consegnato uomini e mezzi – tra i quali diversi pick-up e blindati – alla brigata 166 di Misurata, attiva nell'area. Una battuta d'arresto per Haftar, dopo l'offensiva iniziata il 4 aprile.
L'operazione dell'Esercito Nazionale Libico rischia di far piombare il Paese in una sanguinosa guerra civiledopo l'equilibrio precario raggiunto nel 2014 con la divisione del Paese tra il generale Haftar e est e Sarraj a ovest. Intanto è salito a 121 il numero dei morti con circa 700 feriti. A riferirlo è l'Organizzazione mondiale della sanità.
Ansa|Il generale Khalifa Haftar con il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi durante la sua visita al Cairo
Sulla situazione in Libia e ilrischio di una nuova crisi umanitaria e migratoria ha parlato la ministra della Difesa Elisabetta Trenta: «In caso di una nuova guerra non avremmo migranti, ma rifugiati. E i rifugiati si accolgono. Chi dice che pensa al possibile attacco in Libia per risolvere il problema dei migranti sta facendo un errore enorme», ha detto TrentaaCirco Massimo su Radio Capital, aggiungendo che «le conseguenze in termini di destabilizzazione ricadrebbero soprattutto sull'Italia».
Dichiarazioni che arrivano dopo quelle fatte da Luigi Di Maio che sulla politica dei porti chiusi ha parlato di una «misura occasionale», rimbalzando le dichiarazioni di Salvini che sui migranti non cambia idea.
Ansa|Il presidente francese Emmanuel Macron con il generale Haftar
Ma a preoccupare l'Italia è soprattutto la posizione ambigua della Francia che ha contribuito, nel corso degli anni, a rafforzare la posizione di Haftar tramite un'assistenza militare e di intelligence e che la scorsa settimana avrebbebocciato un documento Ue che chiedeva la cessazione degli attacchi di Haftar.Il generale di Tobruk vuole riunire la Libia e far cadere il governo di accordo nazionale di Sarraj, appoggiato dalla comunità internazionale e dall'Onu.
Nella sua avanzata Haftar può contare anche sul supporto dei Paesi del Golfo, tra cui Emirati Arabi e Arabia Saudita che, secondo una rivelazione del Wall Strett Journal, l'Arabia saudita ha promesso decine di milioni di dollari per finanziare l'operazione di Haftar, pagando leader di tribù locali, recrutando miliziee pagando combattenti.