Ex esponente di Forza Nuova condannato a risarcire Cécile Kyenge
«Kyenge torna in Congo» recitava il manifesto affisso davanti alla sede del Partito Democratico di Macerata, apparso nella notte tra l’8 e il 9 maggio 2013. Ad esporlo i militanti di Forza Nuova, tra cui l’ex leader maceratese Tommaso Golini.
Ansa | L’affissione razzista di Forza Nuova davanti alla sede del PD, Macerata, maggio 2013
La ricostruzione della vicenda
Lo striscione era stato appeso durante un blitz di Forza Nuova contro la proposta dell’allora senatore Pd Mario Morgoni di concedere la cittadinanza allora ministra dell’integrazione Kashetu Kyenge. La questura di Macerata ha in seguito aperto un fascicolo sulla base della Legge Mancino, contro la discriminazione razziale, etnica e religiosa.
Le accuse contro Tommaso Golini, ex esponente di FN
Dopo la denuncia, l’iter giudiziario che si è concluso oggi, con la condanna da parte del pm Rosanna Buccini del Tribunale marchigiano a Tommaso Golini, ex esponente di spicco di Forza Nuova a Macerata: 1.500 euro di multa per aver propagandato idee fondate sull’odio razziale o etnico e per diffamazione aggravata da odio razziale (Golini è stato in seguito assolto da questa accusa dalla Corte d’appello di Ancona).
La condanna per l’ex esponente di Forza Nuova
L’ex esponente di Forza Nuova Golini, oltre alla multa di 1.5000 euro per l’affissione dal contenuto razzista dovrà anche versare circa 2.000 euro all’ex ministra che si era costituita parte civile al processo assieme all’Arci.
Questo articolo è stato modificato in data 24 gennaio 2022
Foto copertina: Ansa | Cécile Kyenge al corteo antirazzista a Macerata, 10 febbraio 2018