Poliziotto condannato in giunta: i Cinque stelle traballano a Imola
Imola traballa e la polemica,ancora una volta, riguarda l’applicazione del codice dei Cinque stelle nelle realtà locali. La faccenda, in questo caso, coinvolge la sindaca Manuela Sangiorgi, in quota Cinque Stelle: ha violato il codice etico del Movimento – che vieta di assegnare incarichi a soggetti con condanne penali pendenti – mettendo in giunta un assessore con una condanna sulle spalle. L’assessore è Andrea Longhi, che più di vent’anni fa, come poliziotto e iscritto al sindacato Sap, ha subìto una condanna definitiva per calunnia, falso e lesioni colpose.
La sindaca ha commentato la cosa ricorrendo a un post pubblicato su Facebook, definendo l’episodio come un «becero attacco politico interno» di «un Movimento che tira fuori un vecchio caso per colpire me». La vicenda è arrivata fino alle orecchie dei vertici del Movimento, a Roma, tanto che rischia di costare alla sindaca grillina la possibilità di utilizzare il simbolo del partito nelle prossime elezioni, o una mozione di sfiducia già nei prossimi giorni.
L’affaire Imola è sfociato poi in una lettera dell’organo collegiale interno al M5S, presentata due giorni fa, in cui si invita la sindaca a chiarire la posizione del suo assessore alla sicurezza Longhi. La sindaca, in un post del 14 aprile, definisce la fedina penale di Longhi «pulita». E poi aggiunge: «Il Movimento ha due pesi e due misure e tira fuori un caso di un quarto di secolo fa per colpire la sottoscritta».
Una situazione traballante, quella di Imola: il movimento ha strappato – da meno di un anno – il Comune a un’amministrazione di sinistra che resisteva da 73 anni. Ma dopo un esordio fortunato, negli ultimi mesi la città ha visto le dimissioni di due assessori, oltre alle tensioni interne al gruppo pentastellato.