Chi è Sara Cunial, la deputata no vax che il M5s sta cacciando
Sara Cunial è ufficialmente fuori. Il M5s ha avviato la procedure di espulsione della deputata dal gruppo parlamentare della Camera. A renderlo noto, i membri del direttivo del Movimento che molte volte si sono trovati in imbarazzo per una «serie di comportamenti inaccettabili e contrari al gruppo». Trentanove anni, veneta residente a Bassano del Grappa, Sara Cunial è un’imprenditrice agricola. Deputata M5s da marzo 2018, è nota per le sue posizioni di convinta no vax, nonostante abbia una formazione scientifica come certificato dalla sua laurea quinquennale in Chimica industriale conseguita all’università di Padova. La deputata è vicina all’associazione Corvelva (Coordinamento regionale veneto per la libertà delle vaccinazioni) per la quale ha organizzato una conferenza sulla pericolosità dei vaccini lo scorso gennaio, nella sala stampa della Camera, senza mettere al corrente il suo partito. Un paio di mesi prima dell’inizio del suo mandato, il 6 gennaio 2018, Cunial era stata sospesa dal M5sa causa di un post sul suo profilo Facebook in cui paragonava i vaccini a un «genocidio gratuito». «Questo ricorda molto – scriveva Cunial -la politica che prevedeva l’eutanasia di massa che doveva portare a una rigenerazione genetica». Inoltre, in aula alla Camera, Cunial non votò la legge di Bilancio perché contraria ai suoi contenuti.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso
«La misura è colma: Cunial ha detto in aula che il M5S favorisce le agromafie», tuona il capogruppo alla Camera Francesco D’Uva riferendosi al discorso della deputata sui crimini agroalimentari durante la discussione sull’articolo 8 del decreto Emergenze. «In quest’Aula si sta compiendo uno scempio in nome e per conto delle agromafie – dice infatti Cunial – Io sono una contadina che viene dalla terra di conquista della ‘ndrangheta distrutta da un modello di sviluppo basato sul guadagno di pochi a danno di tutti. Per questo vi chiedo di approvare almeno questo emendamento con cui si chiede che i 300 milioni siano destinati ad aziende agricole biologiche e biodinamiche». «Questoè solo l’ultimo di tanti episodi e comportamenti scorretti – afferma D’Uva -. Cose che non vanno bene in un gruppo democratico in cui bisogna collaborare». La deputata veneta non è infatti nuova ad azioni ribelli. Più diuna volta è andata contro la linea ufficiale del suo partito e haorganizzato eventi senza coordinamento che hanno messo in imbarazzo il Movimento e dai quali molti esponenti 5 Stelle si sono affrettati a prendere le distanze, come nel caso della conferenza sulla pericolosità dei vaccini organizzata lo scorso gennaio nella sala stampa della Camera.
«Prendiamo le distanze dall’iniziativa della deputata Sara Cunial – aveva subito detto la ministra della Sanità Giulia Grillo -. Ha prenotato la sala in completa autonomia e a titolo personale, senza informare il Movimento 5 Stelle che sulle politiche vaccinali ha già avuto modo di chiarire la sua posizione. Abbiamo infatti detto più volte che il M5S è favorevole alle vaccinazioni e chi, al suo interno, mette in dubbio il valore della scienza, non rispecchia il comune sentire». Spiega Francesco D’Uva: «Tutti noi abbiamo accettato lo statuto votato in assemblea e dunque dobbiamo rispettarlo». E poi, il capogruppo M5s alla Camera cita appunto le «conferenze stampa fatte senza alcun tipo di coordinamento o gli atti presentati contro la linea ufficiale del Movimento». «Sara Cunial – conclude D’Uva – è andata contro la linea concordata con i colleghi, derisi da lei anche in commissione».