«Il cibo italiano deve essere preparato solo da cuochi italiani», parola di Aldo Zilli, chef emigrato nel Regno Unito


«Il cibo italiano deve essere preparato solo da cuochi italiani affinché sia autentico». Parola di Aldo Zilli, chef originario di Alba Adriatica ed emigrato a Londra all'eta di 20 anni, che ha contribuito a far decollare molti ristoranti italiani all'estero.
Durante una chiacchiera mattutina nel corso del programma tv britannico Good Morning, Britain, ha dichiarato: «Cresci in Italia, cresci coi tuoi genitori, con quei sapori. Ritengo che nessun altro che venga da fuori possa comprendere cosa sia quel tipo di cibo».
Instagram | Zilli dopo la diretta di Good Morning, Britain
Zilli ha poi criticato i ristoranti italiani del Regno Unito che servono gli spaghetti alla bolognese, «cosa che non esiste in Italia», ha detto. «Non è un piatto tradizionale», ha spiegato prima di passare a parlare della pasta alla carbonara che, sempre all'estero, preparano con la panna, ingrediente che in Italia è notoriamente ripudiato.
«Se vai a Chinatown, nessun ristorante possiede uno chef italiano, loro hanno chef cinesi. E lo stesso vale se vai in un ristorante indiano. Quindi – ha proseguito Zilli – il cibo italiano deve essere cibo italiano». Durante l'intervista è tornato più volte sulla questione, quasi a voler rimarcare il concetto di riappropriazione dell'italianità nell'industria del cibo.
https://twitter.com/statuses/1118446015705690113
Il quotidiano inglese The Independent ha poi twittato la notizia riprendendo le dichiarazioni dello chef. E subito si sono scatenati numerosi commenti, specie di utenti italiani: chi la prende a ridere, chi critica l'eccessiva rigidità di pensiero. I più temerari, come un utente inglese, non si sono lasciati intimorire: «Vorrei sfidarlo a preparare il ragù. Sono un esperto…»