Open Arms: «Possiamo partire, ma non possiamo soccorrere, altrimenti ci multano»
Nel primo pomeriggio del 17 aprile è arrivato l’annuncio: la nave ong Open Arms potrà lasciare dopo 100 giorni il porto di Barcellona, ma non potrà avvicinarsi alle acque libiche. La partenza è prevista per il fine settimana, e avrà finalità di «consegna di coperte, cibo e materiale umanitario di vario genere (20 tonnellate circa) sulle isolegrechediLesboe Samos, dove la situazione nei campi profughi sta diventando sempre più drammatica», si legge nel comunicato ufficiale.
La multa in caso di tappe intermedie
«Nonostante consideriamo questa missione urgente e indispensabile, ribadiamo il nostro sconcerto nel veder subordinata la nostra partenza all’obbligo di non effettuare tappe intermedie, pena una multa dai 300 ai 900mila euro», continua la nota.
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«Ci viene in questo modo negata dal governo spagnolo la possibilità di soccorrere le centinaia di persone che stanno, in questi giorni più di prima, fuggendo dalla violenza e dalla guerrain Libia» è la denuncia della Ong che dall’inizio delle proprie missioni nel Mediterraneo ha salvato circa 26.500 persone, di cui 5.000 con la nave Open Arms.
La richiesta rivolta ai governi europei
«Non riteniamo accettabile essere costretti a negoziare sulla vita di donne, uomini e bambini, per questo torniamo a chiedere a tutti i governi europei di trovare al più presto soluzioni strutturali che permettano alle navi delle Ong di tornare a operare, coordinate e assistite dalle istituzioni democratiche che questi paesi rappresentano», reclama l'Ong.
La nave era attraccatain Spagna dopo che nel dicembre 2019 era stata rifiutata da Malta e Italia.
Foto copertina: Ansa | Open Arms