Allarme Unicef: «In Libia 27mila sfollati e quasi 2mila bambini a rischio»
Le accuse del premier della Libia al-Sarraj sono chiare e forti: la«divisione della comunità internazionale»inquesta crisi potrebbe portare al ripetersi di quanto accadde nel 2011, quando dopo lacaduta del regime di Muammar Gheddafiil Paese piombò nel caosdella guerra civile. E mentre la comunità internazionale continua a rimanere divisa su chi preme per la stabilità di Tripoli e di al-Sarraj e chi invece appoggia l’avanzata del generale della Cirenaica Khalifa Haftar, a farne le spese sono i civili.
A lanciare l’allarme è il Segretario generale dell’Unicef. Circa 1.800bambini hanno urgente bisogno di essere evacuati dalle zone in prima linea di combattimento in Libia, mentre altri 7 mila e 300sono già stati sfollati dalle loro case a causa delle violenze: nel complesso, sono circa 500 mila i bambini colpiti finora in tutta la parte occidentale del Paese.
Ansa|Il distretto di Abu Salim a sud di Tripoli
«Un numero crescente di bambini rischia la vita a causa dell’escalation dei combattimenti, i peggiori degli ultimi anni, a Tripoli e dintorni», recita la nota congiunta del direttore generale dell’Unicef Henrietta Fore e del Rappresentante speciale Virginia Gamba.
«Ricordiamo a tutte le parti in guerra in Libia l’obbligo di proteggere i bambini in ogni momento, nel pieno rispetto del diritto internazionale – prosegue la nota -. Uccidere, ferire e reclutare bambini, gli attacchi su strutture scolastiche, mediche e idriche sono tutte gravi violazioni dei diritti dei bambini e devono cessare immediatamente. Devono essere messe in atto misure di prevenzione per proteggere meglio i bambini, in linea con la risoluzione 2427 del Consiglio di sicurezza».
«Esortiamo inoltre a garantireun accesso umanitario sicuro e senza ostacoli per tutti i bambini bisognosi, e aun cessate il fuoco per consentire ai civili di lasciare in sicurezza le aree in conflitto». Intanto cresce anche il numero degli sfollati che dall’inizio degli scontri armati a Tripoli e dintorni è salito a 27 mila.
«Un numero significativo di civili è stato in grado di uscire dalle aree di Khalat al Furjan/Ain Zara, a sud ovest di Tripoli il 17 aprile, accompagnato da squadre di evacuazione locali. Questo sviluppo è stato possibile dopo gli interventi delle Nazioni Unite, che hanno chiesto un passaggio sicuro per i civili in aree colpite da conflitti. Attraverso questo corridoio umanitario, anche i primi soccorritori hanno potuto assistere anche le persone che hanno deciso di rimanere nelle aree colpite per proteggere i loro beni», ha chiarito l’Ocha, l’ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari.