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«La resistenza non ha scadenza». Proteste a Lentate contro l’annullamento della festa della Liberazione

20 Aprile 2019 - 14:23 Redazione
Niente discorsi. La sindaca del Comune brianzolo, Laura Ferrari, ha deciso di liquidare la cerimonia del 25 aprile con la deposizione di una corona di fiori. La protesta dei Sentinelli di Milano: «Mai abbassare la guardia»

«Il 25 aprile? Non mi interessa il derby fascisti-comunisti».Da quando il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha annunciato che non parteciperà alla Festa della Liberazione dal nazifascismo, perché preferisce andare a combattere la mafia nelfortino di Corleone, il 25 aprile si è trasformato improvvisamente in una data "divisiva". E la celebrazione di una data fondamentale per la nostra Repubblicaè diventata un optional.

Tant'è che a Lentate sul Seveso, un comune brianzolo di 15mila abitanti, si è deciso di cancellare i discorsi eliquidare la festa con la deposizione di una corona di fiori. La sindaca di centrodestra, Laura Ferrari – moglie di Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato-ha spiegato così i motivi della sua decisione a Open:«Quest'anno volevo fare qualcosa di più equilibrato. Nel rispetto dei caduti, deporremo una corona d'alloro. Ma anziché fare la solita manifestazione, prenderemo un anno sabbatico per costringerci a riflettere».

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La decisione è stata contestata. Il 20 aprile, i Sentinelli di Milano si sono presentati a Lentate col cartello«Non alLentate la guardia. La Resistenza non ha scadenza».«La memoria legata alla Resistenza – dice Luca Paladini, fondatore de I Sentinelli di Milano -non può conoscere anni sabbatici. È grave la decisione della Sindaca, che con delle scuse strumentali si chiama fuori dai valori dalla nostra Costituzione»

Il caso di Lentate non è isolato: nei giorni scorsi, ci sono state polemiche per la decisione dell'azienda Magneti Marelliche in un primo momentoaveva di escludere i partigiani dalle celebrazioni del 25 aprile, salvo poi ripensarci dopo le pressioni dei sindacati. Contro la festa della Liberazione si è schierato ancheil candidato di centrodestra alle elezioni di Firenze Umberto Bocci, che«ha definito quella del 25 aprile una liturgia divisiva».

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