Lite vera o fiction? Il mese ad alta tensione di Lega e 5 Stelle, dalla Tav al caso Siri
Sembrava pace fatta solo un mesefa. Matteo Salvini aveva postato una sua foto con la scritta«grazie» dopo che 237 senatori si erano opposti alla richiesta del tribunale dei Ministri di procedere contro il ministro dell'Interno per il caso Diciotti. E dai banchi del Senato Salvini aveva ringraziato gli alleati di governo«perché le cose si fanno in due».
Una tregua momentanea dopo lo scontro sullaTavdell'inizio dell'anno mai sfociato in una spaccatura in aula (visto che Lega e 5 Stelle avevano presentato una mozione per chiedere di«ridiscutere il progetto» e prendere tempo). Ma dopo il salvataggio del ministro dell'Interno a opera dei 5 Stelle, tra i due partiti di maggioranza sono ripresi gli attacchi quotidiani. Spaccatura reale o solo simulazioni come nel più tradizionale degli incontri di Wrestling?
Twitter/Salvini dopo il voto sul caso Diciotti
L'indagine su Siri e il caso Arata junior
Luigi Di Maio ha chiesto un chiarimento politico a Salvini e al sottosegretario Giancarlo Giorgetti, suggerendo ai leghisti di mettere«in panchina per un po'» il sottosegretario Armando Siri, coinvolto in un'inchiesta per corruzione. L'accusa dei 5 Stelle per la Lega è di «agire come faceva Berlusconi. La politica invece non può sostituirsi al potere giudiziario».
Giovedì il ministro M5S Toninelli gli aveva tolto le deleghe. Nella stessa inchiesta è indagato anche l'imprenditore Paolo Arata, il cui figlio è stato assunto a Palazzo Chigi nello staff diGiorgetti.«Federico Arata è persona preparata» afferma la Lega in una nota, allegando il suo cv.
Il Campidoglio e il salva-Roma
L'assedio di Matteo Salvini al Campidoglio si è fatto sempre più pressante. Il vicepremier ha espresso contrarietà alla norma Salva Roma, che dovrebbe essere inserito nel Decreto Crescita da approvare nel prossimo consiglio dei Ministri.
La Lega non vuole votare il testo, sostenendo che vadano aiutati tutti i Comuni e non solo quello di Roma; il sindaco di Roma Virginia Raggi – che l'ha spiegato aSalvini attraverso un video con dei pezzi di pane – sostiene invece che lo Stato in questo modo non farà un regalo al Campidoglio.
Dopo la pubblicazione del settimanale l'Espresso di alcune conversazioni tra Raggi e l'ex presidente e addi Ama sul tema del bilancio della municipalizzata, la Lega ha chiesto le dimissioni del sindaco di Roma: nei confronti di Raggi è stato presentato però solo un esposto in procura e non c'è un'indagine in corso.
La direttiva del Viminale e ilministro Trenta
La circolare di Salvini dedicata alla Nave Mare Jonio— per invitare Marina, Guardia costiera,Guardia di Finanza e Stato Maggiore di Difesa a impedire l'ingresso delle Ong nelle acque internazionali — era stata considerata da alcuni osservatori«un'ingerenza grave» da parte del ministero dell'Interno nei confronti di quello della Difesa Elisabetta Trenta (M5S). I due si erano praticamente ignoranti a Montecitorio durante il Question Time e Salvini non aveva manifestato l'intenzione di chiarirsi con lei.
La proposta sulla castrazione chimica
La Lega ha ritirato l'emendamento – non condiviso con il Movimento 5 Stelle – alla legge contro la violenza sulle donne che avrebbe introdotto la castrazione chimica. Un provvedimento poi ripresentato da Fratelli d'Italia (e votato dal Carroccio): l'ordine del giorno era stato bocciato dalla maggioranza dei deputati e il Movimento 5 Stelle aveva votato in modo opposto alla Lega, insieme alle opposizioni,
Il Congresso delle Famiglie di Verona
Alla tre giorni organizzata a Verona aveva partecipato il ministro dell'Interno Salvini e quello della Famiglia Fontana. Luigi Di Maio aveva definito i partecipanti al Congresso mondiale delle Famiglie«più che di destra sono degli sfigati». Lo scontro si è poi spostato sul ddl Pillon, la cui discussione è iniziata in commissione Giustizia al Senato. Secondo il sottosegretario Spadafora (M5S) il testo che ha come primo firmatario il senatore leghista Pillon non arriverà mai in aula. Al momento i 5 Stelle non hanno però ritirato le loro firme dal provvedimento.
Gli alleati per le Europee
A margine di un convegno a Milano, il 5 aprile, il capo politico M5Sattacca gli alleati scelti dalla Lega per le elezioni europee.«Mi preoccupa questa deriva di ultradestra a livello europeo con forze politiche che faranno parte del gruppo con cui si alleerà la Lega che addirittura, in alcuni casi, negano l'Olocausto». Il riferimento è al partito tedesco Afd, il cui portavoce pochi giorni dopo di fianco a Salvini hanegato queste accuse.
La difesa sul modello americano
Dopo la conversione in legge della legittima difesa, 70 deputati leghisti hanno depositato una proposta di legge che rende più facile detenere e acquistare armi. Dalla sua bacheca Facebook Luigi Di Maioha bocciato l'idea: «Mettiamo un attimo i puntini sulle i: io un Paese con la libera circolazione delle armi non lo voglio. C'è una proposta di legge firmata da 70 deputati in Parlamento che punta a facilitare l'acquisto di armi per la difesa personale. Nessun eletto del Movimento la voterà. Nessuno!».