I movimenti che vogliono ridisegnare l’Europa: Kukiz’15, il partito euroscettico alleato del M5S
Èuno dei partiti europei alleati con Luigi Di Maio. Un’alleanza che il vicepremier del M5s ha annunciato lo scorso 15 febbraio. Oltre al partito croato di Zivi Zidi (scudo umano), il M5S ha deciso di unire le forze con Kukiz’15 con cui si presenterà alla elezioni europee il prossimo 26 maggio.
Ma attenzione a chiamarlo partito, perché, come il M5s,Kukiz’15 è prima di tutto un movimento. Di Maio è andato alla ricerca di gruppi alternativi, al contrario del suo alleato di governo e rivale in Europa Matteo Salvini, che in Polonia ha voluto consolidare l’alleanza con partiti conservatori e tradizionalisti.
Fondato dal cantante Pawel Kukiz, nelle elezioni presidenziali del 2015 è riuscito a ottenere ben 42 seggi alla camera, un risultato merito di una campagna elettorale «in cui ha saputofar leva sulla frustrazione della classe media e dei giovani», chiarisce a Open la giornalista polacca Natalia Zaba. «Da una parte è vero che la Polonia ha fatto enormi passi avanti dalla caduta del muro del Berlino, ma dall’altra una grossa parte della popolazione, soprattutto quella più giovane, è stata dimenticata». Uno scontento che il partito populista è stato capace di raccogliere rivolgendosi a quella parte della popolazione trascuratadai politici.
«La Polonia è un Paese ancora molto rurale e le province vengono spesso messe da parte. Si sentono i politici parlare molto delle grandi città, ma i piccoli centri urbani sono spesso lasciati fuori dall’agenda politica», racconta Zaba. «Kukizha raccoltoil malcontento delle province, spesso più conservatrici».Ma il successo di Kukiz, che nel 2015 è diventato la terza forza politica del Paese, risiede anche nell’aver saputo sfruttare il momento opportuno. «C’erano grosse fratture nella destra polacca prima delle elezioni del 2015.Kukiz è riuscito ainserirsi nel vuoto lasciato da questi gruppi».
Sono stati fatti molti errori dal punto di vista della comunicazione:«Bronisław Maria Komorowski, l’ex presidente della Repubblica, in un video circolato sul web poco prima delle elezioni, ha dimostrato di non avere a cuore il futuro dei giovani. Quella volta alla domanda della giovane sul perché la sorella avesse dovuto lasciare il Paese per cercare opportunità migliore rispose in un modo arrogante, denigrando la ragazza». Il video, in un clima di frustrazione, ha portato sempre più voti al partito populista di Kukiz.
Bronislaw Komorowski, Presidente della Repubblica dal 2010 al 2015
Kukiz non avrebbe tuttavia le carte in regolaper portare dei veri cambiamenti a Strasburgo: «Non esiste un’agenda. Ma ilmovimento ha una strategia». In Polonia la maggior parte dei partiti non ha una chiara idea su questioni come l’educazione e in particolare sul posizionamento della Polonia nei confronti dell’Unione europea e in materia di politica estera.
Una debolezza che Kukiz ha girato a suo favore: «La sua ideaper la Polonia è molto specifica e chiara. Ma il merito, se vogliamo, di Kukiz è quello di essere stato in grado di bilanciare le richieste dei suoi elettori di destra con una posizione più morbida nei confronti di certe tematiche».Il movimento si è sempre espresso contro l’aborto e contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso, ma non si oppone alle unioni civili, come anche alla legalizzazione della marijuana a scopo terapeutico.
Ma sull’Europa le idee sono ben definite: «La Polonia è stata colonizzata da Bruxelles. Il partito ha attirato i consensi degli elettoridisillusinei confronti dell’establishment che domina la politica polacca da anni». Sono queste le carte vincenti che hanno permesso al partito dell’ex cantante polacco di trovare posto anche in Europa. «La verità è che non hanno molte idee, ma hanno convinto i cittadini che per fare politica non serva esperienza. Bastano facili promesse».