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Matrimonio, la proposta della Lega: bonus per gli under 35 ma solo per chi si sposa in Chiesa

25 Aprile 2019 - 11:20 Redazione
Detrazioni fino al 20%: parrucchiere, truccatore, ristorante e fiori in chiesa. Tutto per incentivare il rito religioso

La Lega propone per le coppie under 35 la possibilità di usufruire di un bonus con una detrazione fino al 20% per le spese collegate al matrimonio. Unica clausola: bisogna sposarsi in chiesa, quindi con rito religioso. L'iniziativa per la proposta di legge è partita dal deputato leghista Domenico Frugiuele, primo firmatario, seguìto da una cinquantina di esponenti del Carroccio. 

Matrimonio, la proposta della Lega: bonus per gli under 35 ma solo per chi si sposa in Chiesa foto 1

Altro parametro per ottenere il bonus è che la coppia presenti un Isee (l'indicatore della situazione economica equivalente) non superiore ai 23 mila euro. Inoltre, la cerimonia dovrà essere celebrata in territorio italiano e i novelli sposi dovranno essere cittadini italiani da almeno 10 anni.

Le decorazione della Chiesa – tra cui i fiori, la passatoia e i libretti – sono inclusi. Così come gli abiti per gli sposi, ristorante e bomboniere, parrucchiere e truccatore. E per finire: fotografi e video maker. 

La cifra detraibile non deve essere superiore ai 20 mila euro ed è «ripartita tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo». Per rientrare tra gli aventi diritto alla detrazione, le spese dovranno essere riportate nella dichiarazione dei redditi: questo significa che gli importi dovranno essere saldati con bonifico o con carta di credito (o debito) perché tutto sia poi tracciabile e verificabile.

La proposta del Carroccio nasce per venire incontro al calo drastico dei matrimoni in chiesa e all'incremento di quelli celebrati con rito civile, che negli ultimi anni si aggirano intorno al 46,9%. Le ragioni di questa scelta sono molteplici, ma «innanzitutto il matrimonio civile è di per sé una celebrazione meno onerosa rispetto al matrimonio religioso». Il bonus ha come obiettivo quello di «agevolare quelle giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso».

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