Insulti islamofobi a candidata M5S nell’Avellinese
«Nasri Assiya ha 20 anni, e a soli 17 si è iscritta all’università. È laureanda in matematica e conosce perfettamente quattro lingue straniere». Così la presenta Silvia Romano del Movimento Cinque Stelle, candidata sindaca a Montoro, in provincia di Avellino, dove a fine maggio si terranno le elezioni comunali. Assiya, da tempo militante M5S, farà parte della lista del partito per il consiglio comunale. Ad attirare l’attenzione del web non sono però le doti della ragazza, ma il fatto che nella locandina il suo viso sorridente sia circondato da un hijab, il velo che scelgono di portare alcune persone di religione musulmana. Assiya è stata presa di mira dagli utenti sui social, molti dei quali hanno consigliato alla ragazza, di nazionalità italiana, di «Tornare a casa».
Alcuni affermano con sicurezza che la ragazza si occuperà «Solo degli islamici» invece che degli italiani, e che la sua vittoria significherebbe «Il baratro, la fine, la sharia che si impadronirà dell’Italia». Altri accusano il M5S di «stare diventando come il PD» e assicurano: «Non vi voterò più». Un utente ironizza, «Così intelligente e poi si mostra in foto con il simbolo dell’arretratezza culturale e dell’intolleranza. E non mi riferisco al velo», in riferimento al simbolo del Movimento 5 Stelle sul manifesto. Assiya risponde difendendosi.
«Non ce lo aspettavamo, non pensavamo che i social andassero così lontano» – reagisce a Open Silvia Romano, la candidata sindaca – «mi dispiace che in Italia ci sia questa chiusura mentale e culturale».
Secondo Romano «se una ragazza viene attaccata solo per il fatto di portare un velo per essere fedele alla sua religione, allora potremmo essere attaccati anche noi cattolici che andiamo in chiesa o gli ebrei che vanno alla sinagoga». La candidata sindaca spiega che nel comune di Montoro la comunità musulmana è ben integrata, «Non c’erano montoresi tra chi ha commentato, e sono fiera che i miei compaesani si siano dimostrati diversi dal resto d’Italia».