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Muore il pensionato vittima di una baby gang: i dettagli della chat dei giovani

27 Aprile 2019 - 14:38 Redazione
Il 66enne è morto in ospedale dopo 18 giorni di agonia. Era stato il bersaglio di una baby gang di 14 giovani, di cui solo due maggiorenni 

Proseguono le indagini sulla morte di Antonio Stano, il 66enne morto, dopo 18 giorni di agonia e molteplici interventi per salvarlo, dopo essere stato brutalmente massacrato di botte da un gruppo di 14 ragazzi, di cui 12 minorenni. Dalle indagini sta emergendo un quadro drammatico e di abbandono totale costituito da continui atti di bullismo, sevizie, insulti e stalking perpetrati dal gruppo di giovani verso l’uomo e dal suo progressivo isolamento. 

I video e i messaggi della chat di gruppo della baby gang

Dalle chat di gruppo dei ragazzi emergono ulteriori dettagli raccapriccianti: in un video risalente al febbraio scorso si vede l'uomo affacciarsi alla porta, chiedendo ai ragazzi: «Con tante persone sempre da me venite?». Subito dopo un giovane gli sferra un violento pugno in faccia, facendolo cadere a terra, per poi prenderlo per una gamba e trascinarlo in mezzo alla strada, tra le risate del branco e del giovane che riprendeva la scena. 

I messaggi nelle chat della baby gang

Nelle stesse chat di gruppo, gli inquirenti avrebbero trovato altri 6 video con vessazioni compiute sul pensionato: frustate, maglioni accinti intorno al volto per asfissiarlo, percosse con tubi flessibili. Oltre a questi elementi, i giovani si sarebbero scambiati messaggi in cui deridevano e bullizzavano il pensionato, chiedendosi a vicenda: «Come l'avete combinato il pazzo?», o ancora chi avesse rubato all’uomo 300 euro. 

I reati contestati alla baby gang

L’uomo, affetto da problemi psichici, viveva ormai isolato, abbandonato a se stesso, ed era diventato il bersaglio fisso di uno o più gruppi di giovani di Manduria, in provincia di Taranto, dal 2012. A ritrovarlo dopo il pestaggio erano stati i carabinieri del luogo, che dopo una segnalazione dei vicini di casa, l'hanno ritrovato ormai denutrito e in condizioni psicologiche di estrema difficoltà. Per i giovani si ipotizzano i reati di omicidio prerintenzionale, stalking, lesioni personali, rapina, violazione di domicilio e danneggiamento. 

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