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Stati Uniti: Trump annuncia il ritiro dal trattato Onu sul commercio delle armi

Dal palco di Indianapolis, al congresso della NRA, la potente lobby americana delle armi, il presidente americano ha annunciato che gli Stati Uniti si ritireranno dal trattaTo delle Nazioni Unite per il controllo della vendita di armi

Donald Trumpnon torna sui suoi passi. Nel 2016 durane la campagna elettorale l'aveva promesso: gli Stati uniti non ratificherannoil trattato Onu sulle armi. E così è stato. Il presidente americano ha annunciato il ritiro degli Stati Uniti dallo Un Arms Trade Treaty, il trattato della Nazioni Uniti sul lucrativo commercio globale delle armi.

«La mia amministrazione non ratificherà mai lo UN Arms Trade Treaty. Ritireremo la nostra firma. Le Nazioni Unite riceveranno presto la formale notifica sul fatto che l'America rifiuta questo trattato,» ha dichiarato Trump ad Indianapolis, parlando per il terzo anno consecutivo all'assemblea annuale della NRA, la potente lobby Usa delle armi che conta su 5,5 milioni di iscritti.

Un gesto che avviene in un'occasione simbolica, proprio davanti a quell'organizzazione che tanto aveva appoggiato la corsa alla presidenza del tycoon nel 2016. Durante la convention,Trump ha specificato che chiederà al Senato di interrompere il processo di ratifica. Il trattato, entrato in vigore nel 2014 e già ratificato da 101 Stati, mira a regolare il commercio internazionale delle armi convenzionali.

«Il secondo emendamento della costituzione non si tocca», ha quindi detto Trump riferendosi al diritto di possedere armi da fuoco. «Quando le armi sono fuori legge, solo i fuorilegge hanno le armi», ha aggiunto, accusando la sinistra radicale di voler togliere le armi agli americani:«Vi vogliono togliere la voce, i vostri diritti».

Stati Uniti: Trump annuncia il ritiro dal trattato Onu sul commercio delle armi foto 2

Ansa|A sinistra il direttore esecutivo della NRA Chris Cox, Donald Trump e a destra il vice presidente e amministratore delegato Wayne LaPierre

«Sono un difensore del Secondo emendamento, come lo siete voi», ha continuato Trump. «Non va da nessuna parte. È sotto attacco. Èsotto attaco, ma non mentre siamo qui. Non lo sarà minimamente».

Gli Stati Uniti avevano firmato il trattato Onu nel 2013 ma non lo hanno mai ratificato anche perché la NRAha sempre sostenuto che mette a rischio il Secondo emendamento sul diritto dei cittadini Usa di portare armi. «Non permetteremo a burocrati stranieri di calpestare il Secondo emendamento. Sotto la mia amministrazione non cederemo a nessuno la nostra sovranità e questo è il motivo per cui non ratificheremo il trattato Onu sulle armi: spero che questo vi renda felici», ha detto il presidente, scatenando applausi e cori che scandivano «Usa, Usa».

«Siete dei patrioti», ha insistito il miliardario, rivolgendosi alla platea di sostenitori e finanziatori che lo hanno omaggiato indossando, in maggioranza, il cappellino rosso con la scritta «Make America Great Again».

Il trattato che regola i trasferimenti di armi, è il primo strumento vincolante che cerca di arrivare a standard internazionali in materie di importazioni ed esportazioni delle armi convenzionali, compresi carri armati, aerei da combattimento e navi da guerra. Prevede tra l'altro il divieto di export di armi che potrebbero essere utilizzate per genocidi e crimini di guerra. Gli Stati Uniti non hanno mai ratificato il trattato per l'opposizione della maggioranza dei repubblicani in Congresso.

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Ansa|14 febbraio 2019, un memoriale della strage di Parkland un anno dopo il massacro

«Recentemente i democratici hanno proposto di bandire le nuove armi e di confiscare quelle esistenti possedute da cittadini che hanno infranto la legge. Ma quello che non dicono è che i cattivi non rinunceranno mai alle loro armi. E neppure voi dovrete rinunciare alle vostre», è stata la rinnovata promessa elettorale di Trump in vista delle presidenziali del 2020.

Nel febbraio 2018, dopo lasparatoria di massa avvenuta nel liceo Stoneman Douglas di Parkland, dove persero la vita 17 persone, Trump aveva optato per un approccio bipartisan, invitando analisti e consiglieri alla Casa Bianca per discutere di una soluzione che potesse mettere fine alla violenza da arma da fuoco. «Dobbiamo fare qualcosa. Dobbiamo agire», aveva detto allora il presidente americano.

In quella occasione, il presidente aveva anche spinto per un rafforzamento dei controlli sulla fedina penale per il possesso di armi e l'innalzamento dell'età minima per l'acquisto, da 18 a 21 anni. Ma, davanti alla più potente lobby americana delle armi,Trump ha gettato ancora una volta la maschera: non volterà le spalle alla NRA, a discapito dei suoi interessi e di quelli del suo partito.

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