I cambiamenti climatici influenzano i giovani elettori come i diritti civili negli anni Settanta
Difficile ignorare le evidenze che mostrano le conseguenze del riscaldamento globale sul clima: gli oceani sono più caldi, con ripercussioni sulleriserve ittiche mondiali; aumenta la velocità dello scioglimento dei ghiacci e l’innalzamento dei mari, rilevabileanche monitorando il rilascio delle sostanze radioattive assorbite durante l’epoca dei test nucleari; le proiezioni sui cicloni nel Mediterraneo nell’arco di questo secolo non rivelano niente di buono; anche il modo in cui ci alimentiamo dovrà essere ripensato.
L’ultima speranza è nelle nuove generazioni, non solo i cosiddetti Millennials, ma anche lasuccessiva, quella dei nati tra la metà degli anni ’90 e la metà dei 2000 (Generation Z). Come conferma il fondatore dell’organizzazione ambientalista 350.org Bill McKibben intervistato recentemente da Business Insider. I temi riguardanti il clima sembrano attraenti quanto quelli sui diritti civili che ispirarono i giovani degli anni ’70, riuscendo a trascendere altrettanto bene i confini nazionali.
Greta Thunbergè il sintomo di un sentimento già esistente nei giovani
Lo abbiamo visto molto bene col fenomeno Greta Thunberg, la prima a essere riuscita a rendere virale un tema altrimenti considerato poco attraente elontano rispetto ai temi più caldi dell’attualità. Poco prima di vedere i ragazzi riempire le piazze per sensibilizzare le istituzioni contro il riscaldamento globale, sono arrivati i dati di un report pubblicato dal Pew Research Center nel marzo 2018, secondo il quale la consapevolezza dell'impatto dei cambiamenti climatici è più forte tra i più giovani:
L'81% dei Millennial e il 75% dei Gen Xers dicono che la temperatura della Terra si sta surriscaldando rispetto al 69% dei Baby Boomers e al 63% dei Silent. E i Millennial sono l'unica generazione in cui una netta maggioranza (65%) afferma che ci sono solide prove del riscaldamento globale e lo attribuiscono principalmente all'attività umana.
I cambiamenti climatici sembrano anche essere un fattore che potrebbe condizionare ilvoto. Si tratta di un particolare di non poco conto: significa che questi ragazzi, definiti poco cordialmente «gretini», hanno un potenziale impatto sulle decisioni che verranno prese dall’alto, premiando – si spera – quelle più lungimiranti, che guardano quindi ai risultati futuri, non solo quelli conteggiabili nel breve periodo, magari limitandosi ad accontentare la pancia della gente.