Reddito di cittadinanza, l’Inps non blasta più: «Camper e gazebo per aiutare i poveri»
La burocrazia italiana, un “mostro” che spaventa chiunque si avvicini a un ufficio dell’amministrazione pubblica. Secondo i ricercatori di Oxford,è addirittura tra le peggiori d’Europa.Nessuno meglio dei richiedenti del Reddito di cittadinanza conosce il labirinto di scartoffie nel quale bisogna infilare il naso per poter fare domanda per ilsussidio. E nessunomeglio del presidente dell’Inps sa che bisogna intervenire.
Dopo le polemiche sulla pagina Facebook Inps per le Famigliedove la social media manager dell’ente previdenziale aveva risposto in maniera «poco costruttiva» alle richieste di aiuto per la burocrazia del Rdc pervenute sulla pagina, Pasquale Tridico annuncia la futura nascita di “Inps per Tutti”.
«Ora lanceremo un’iniziativa con camper e gazebo per cercare i poveri là dove sono, dalla stazione Termini alla Comunità di Sant’Egidio, presso le mense», ha affermato il presidente dell’Inps in un’intervista al Fatto Quotidiano. «Si chiamerà “Inps per tutti”. I poveri sono emarginati, molti non sanno neanche cos’è un Caf o un Isee. Li aiuteremo a fare domanda e, se hanno i requisiti, ad avere il reddito».
La burocrazia tiene basso il numero delle richieste
Non più una pagina Facebook o la sezione FAQ di un sito, dunque, ma dei banchetti vecchia maniera per riuscire a dare una mano a chiunque sia interessato a fare domanda per il reddito.
Al momento i richiedenti ufficiali non sono pochi, ma neanche tantissimi: al 26 aprile, sono oltre 806mila le richieste per nucleo familiare arrivate all’Inps attraverso i modelli presentati alle Poste, ai CAF e online.
Una cifra che non arriva a coprire, però,nemmeno un quinto del totale indicato dall’Istat. Per Tridico, potrebbe essere indicativo della difficoltà di presentazione della domanda.
Stando ai dati dell’Istituto di statistica, nel 2017 i poveri assoluti sarebbero più di 5 milioni. Per il presidente dell’Inps, una volta risolto il problema della burocrazia complessa il reddito di Cittadinanza potrà rappresentare in tutto e per tutto un reddito di base. Anche partendo da poche decine di euro.
«Qualcuno ha avuto 40 euro. Era il massimo con vecchia carta acquisti introdotta da Tremonti. Ora è il minimo. Èun passo avanti», ha spiegato nell’intervista. «Se qualcuno, sulla base dei criteri, ha diritto a pochi euro di integrazione, l’Inps ne paga comunque almeno 40. Lo stabilisce la legge. Qualche migliaio di persone – il 5 per cento – è in questa situazione, ma non sono i poverissimi».
Il presidente dell’Inps prende già in considerazione idee per ricalibrareil sussidio: «Mi risulta ci sia un progetto di dare 400 euro al mese per due anni ai giovani che finiscono studi di laurea o di diploma in architettura, di arti performative o comunque legati al patrimonio artistico e culturale».