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Il governo nomina i vertici di Bankitalia. Nessuna decisione su Siri

All'ordine del giorno della seduta del Consiglio dei Ministri c'era scritto solo «varie ed eventuali». Dopo quasi due ore di riunione, sono state decise alcune nomine

Il cortile interno di Palazzo Chigi era pieno di automobili: molti i ministri presenti alla seduta del consiglio come non succedeva da settimane. Dopo quasi due ore di incontro, non è arrivata nessuna decisione ufficiale sul caso Siri: il sottosegretario alle Infrastrutture leghista, indagato per presunte tangenti, resta al suo posto.

Per tutta la giornata del 30 aprile i vertici del governo, Conte e i due vice-premier Di Maio e Salvini, hanno parlato del caso da Tunisi. Ufficialmente il presidente del Consiglio ha chiesto di«pazientare» perché«si assumerà una decisione e verrà comunicata a tutti». Ufficiosamente ha invitato il sottosegretario (ormai senza deleghe) a dimettersi.

Ma le dimissioni per il momento non sono arrivate. E non arriveranno probabilmente almeno fino al suo interrogatorio davanti ai pm di Roma. Secondo i leghisti, il passo indietro potrebbe arrivare se a chiederlo fosse proprio Matteo Salvini. Che però non vuole dare un segnale di resa davanti alle richieste di dimissioni che da settimane arrivano dal Movimento 5 Stelle.

Cosa è stato deciso dal Consiglio dei Ministri?

All’ordine del giorno della seduta iniziata alle 21.00 c’era scritto«varie ed eventuali»: il governo ha scelto di non fornire dei temi specifici. Dopo quasi due ore di riunione, sono state decise alcune nomine:Fabio Panetta direttore generale di Bankitalia e Daniele Franco, Alessandra Perrazzelli e Luigi Federico Signorini come vice-direttori, a pochi giorni dalla scadenza del direttorio di Banca d’Italia.

Queste nomine sarebbero state decise però «con riserva».Il Consiglio dei ministriha dato via libera alla nomina di Gerarda Pantalone a prefetto di Roma e a quelle di altri prefetti. La Lega annuncia che nel prossimo incontro a Palazzo Chigi si discuterà anche delle intese sulle autonomie regionali: un tema ormai però rimandato da mesi, che continua a dividere gli alleati di governo.

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